Sedute al banco in strada, fuori dalla scuola, per protestare contro la didattica a distanza. Lisa e Anita, due studentesse della media Italo Calvino di via Sant'Ottavio, a Torino, hanno deciso di manifestare così il proprio disappunto per la decisione di chiudere le scuole dalla seconda media. Mascherina sul volto, sul banco con libri e quaderni hanno anche un tablet da cui seguono la lezione. "La scuola è il posto più sicuro, vogliamo tornare in aula - dicono - S'impara di più a guardare i professori negli occhi che in uno schermo al computer". "I professori sanno che siamo qua e ci appoggiano - aggiungono le due ragazze - anche perché ci hanno insegnato a credere nei nostri sogni". Anche di fronte allo storico liceo classico Gioberti, accanto alla media Calvino, c'è chi studia con il pc fuori dal portone chiuso. Tra questi c'è Maya, studentessa del terzo anno. "La dad non è scuola. Molti non hanno neanche gli strumenti per seguire le lezioni da casa - dice - E poi manca la socialità". All'appello degli studenti ha risposto il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina che ha affermato: "Sto facendo tutto il possibile per tenere le scuole aperte e permettere anche ai più grandi di rientrare, tenendo conto della situazione epidemiologica".
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