Il caso

Perugia, va dal dentista per una carie e muore: "Tossicità sistemica da anestetico locale"

I risultati della consulenza tecnica medico-legale disposta dalla procura. Alla ragazza è stato estratto un dente del giudizio, ma non era previsto 

30 Giu 2025 - 12:48
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Una giovane di 23 anni, Gaia Pagliuca, è andata in arresto cardiaco dopo un appuntamento dal dentista. Poi, in seguito a tre giorni di coma all'ospedale di Perugia, il 29 settembre 2024, la morte. Nell'edizione odierna, Il Messaggero riporta quanto emerge dalla consulenza tecnica medico-legale disposta dalla Procura di Perugia: "L'arresto cardiocircolatorio è da ricondurre a tossicità sistemica da anestetico locale", ossia dalla "somministrazione farmacologica attuata dal dentista per estrarre il dente del giudizio". Per il caso, sono indagati per omicidio colposo tre dentisti di Assisi (il padre e le due figlie). 

L'estrazione del dente del giudizio, tra l'altro, sempre stando al Messaggero, quel giorno non sarebbe stata nemmeno prevista, tanto che la giovane si sarebbe presentata all'appuntamento dopo aver appena mangiato. La 23enne sarebbe andata per curare una carie. "Il vomito alimentare certamente non si sarebbe verificato se il paziente si fosse recata presso il dentista a digiuno. Tale accortezza può essere di aiuto nel caso in cui i pazienti possono avere nausea, vomito etc, correlata a 'paura', agitazione, etc. Gaia Pagliuca aveva, per altro, manifestato tale quadro agli stessi dentisti già prima della prima estrazione dentaria e infatti veniva accompagnata dal padre proprio per tali problematiche". 

La ragazza avrebbe provato dolore, tanto che, sottolinea Il Messaggero, "in aggiunta alle quattro fiale di anestetico 'di tipo tronculare' che già le erano state inoculate per la rimozione della carie, la dentista ha deciso di somministrarle un 'rinforzo'. E 'in linea generale, meno anestetico si usa minore è il rischio di tossicità sistemica', spiega il consulente della Procura'". 
 

"'Durante la procedura - si legge nella cartella clinica - la paziente lamentava un po' di dolore e si è proceduto nell'effettuare anestesia di tipo intralegamentosa con due fiale', dopo la quale è stato estratto il dente del giudizio. Per il medico-legale che ha eseguito l'autopsia, la motivazione per la quale la anestesia tronculare non aveva sortito l'effetto richiesto 'risiede in un'esecuzione tecnica non adeguata, ovvero per alterazioni anatomiche' del nervo o ossee. Ma 'in assenza di uno studio radiografico adeguato, era maggiormente possibile si verificasse il fallimento terapeutico in concreto avutosi'", riporta ancora Il Messaggero
 

Infine, si legge nella consulenza, "appare del tutto inadeguato il mancato utilizzo del defibrillatore, che pure era presente nello studio odontoiatrico e il cui uso si imponeva al fine di garantire un adeguato supporto delle funzioni vitali. (...) L'uso del defibrillatore è di fondamentale importanza nei casi come questo". 

"Gaia è morta per le conseguenze del 'prolungato arresto cardiaco', durato circa un'ora. Quindi, la conclusione è che 'la condotta dei sanitari dello studio dentistico, in particolare del dentista che ha espletato il trattamento estrattivo dentario il 26 settembre 2024, non è esente da censura'", conclude Il Messaggero

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