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Papa Francesco: non è giusto né vero parlare di Islam violento

Sul volo che lo riportava da Cracovia il Santo Padre ha parlato della Gmg, della repressione in Turchia, Venezuela, e pedofilia

"Non è giusto nè vero parlare di Islam violento e di terrorismo islamico", "allora dovrei parlare anche di cattolici violenti".

"Ho parlato a lungo con l'imam di Al Azhar, conosco quello che pensano, vogliono la pace". "In ogni religione ci sono 'gruppetti fondamentalisti'. Lo Stato che si definisce islamico ci presenta la sua carta di identità violenta, ma non è l'islam". Lo ha detto il Papa sul volo che da Cracovia lo riportava a Roma dopo la Gmg.

Sul volo che lo riportava a "casa" Papa Francesco ha nuovamente condannato le guerre che si dicono religione ma non lo sono. Un nuovo messaggio di pace dopo quelli lanciati nei cinque giorni che lo hanno visto protagonista a Cracovia assieme a un milione e seicentomila ragazzi intervenuti alla Giornata Mondiale della Gioventù. Il Papa ancora una volta ha rifiutato di parlare degli islamici come terroristi.

Un pensiero alla giornalista Rai morta - Nella consueta conferenza stampa in aereo papa Francesco ha risposto a domande sulla Polonia, la Gmg, i giovani, la repressione in Turchia, la mediazione eventuale della Santa Sede per il Venezuela, sul cardinale Pell accusato di abusi sui minori, e ha iniziato parlando di 'una cosa triste di questo viaggio', la morte a Cracovia nel sonno della giornalista italiana Anna Maria Jacobini, "oggi ho incontrato la sorella e la nipote, erano molto addolorate", ha riferito.

Ecco perché non esiste il terrorismo islamico - Era partito da Roma il giorno dopo l'uccisione di padre Jacques Hamal, e gli è stato chiesto perché anche nel caso di padre Hamal non ha mai parlato di terrorismo islamico. La sua risposta è stata ampia e articolata: "A me non piace parlare di violenza islamica, perché tutti i giorni quando sfoglio i giornali vedo violenze, quello che uccide la fidanzata, un altro la suocera, questi cattolici battezzati sono violenti cattolici e se parlo di violenza islamica devo parlare di violenza cattolica. Nell'islam non tutti sono violenti, non i cattolici sono tutti violenti è come una macedonia, comprende tutto. Io credo che in ogni religione c'è sempre un piccolo gruppetto fondamentalista. Quando arrivi ad uccidere si può uccidere con la lingua e con il coltello. Credo che non è giusto e non è vero identificare questo con l'islam".

Gli islamici vogliono la pace - "Ho avuto un lungo dialogo con l'imam di Al Azhar, so come la pensano, cercano la pace. Il nunzio di un paese africano mi ha raccontato che per il giubileo c'è sempre la fila, tanti si fermano al confessionale e sono cattolici, ma la maggioranza prosegue e arriva all'altare della Madonna, sono islamici e vogliono fare il giubileo. Sono stato in Centrafrica e l'imam è salito sulla papamobile, questo non è fondamentalismo. Mi domando, è una domanda, quanti giovani che noi europei li abbiamo lasciati nel vuoto di ideali".

L'Islam non è Isis - "Il cosiddetto Stato islamico, che si dice islamico, si presenta come violento, quando ci fa vedere la sua carta di identità cosa ci fa vedere? Ma questo è Isis fondamentalista, ma non si può dire che l'islam sia terrorismo".

Il terrorismo arriva quando si mette il denaro al centro - "Il terrorismo è dappertutto, si pensi al terrorismo tribale di alcuni paesi africani, il terrorismo è anche, non so se dirlo perché è un po' un pericolo, il terrorismo cresce quando non c'è un'altra opzione, e mette al centro della economia mondiale il Dio denaro, toglie l'uomo e la donna, creati a immagine di Dio e ci mette il Dio denaro, questo è terrorismo".


Il ruolo di pace delle religioni - Anche nei giorni della Gmg di Cracovia, papa Francesco ha sempre insistito sul ruolo di pace delle religioni e chiesto ai ragazzi cristiani di non cedere all'odio, alla guerre, alla inevitabilità dei conflitti. Li ha invitati durante la messa conclusiva a non temere l'accusa di essere dei "sognatori", perché credono possibile costruire la pace e abbattere i ponti. E ieri alla veglia, condannando la guerra in Siria, ha chiesto di considerarla non in modo anonimo, ma come sofferenza del fratello che ho accanto.

Accuse di pedofilia al card. Pell, "aspetto la giustizia" - "In questo momento l'indagine è nelle mani della giustizia e non si deve giudicare prima che la giustizia giudichi, se dicessi qualcosa, a favore o contro il cardinale Pell, non sarebbe bene". Lo ha detto il Papa interpellato sulle nuove accuse di abusi contro il cardinale. "Il principio di diritto - ha detto - è chiaro, in dubio non reo. Bisogna aspettare la giustizia, non fare un processo mediatico, una giustizia delle chiacchiere, aspettiamo che la giustizia parli".

Su Turchia per ora prudenza, sto cercando di capire - "Quando ho dovuto dire qualcosa che non piaceva alla Turchia, ma di cui ero sicuro, l'ho detto, con le conseguenze che voi sapete". Lo ha detto il Papa, rispondendo ad una domanda di ritorno dalla Polonia. "Ora non ho parlato perché non sono ancora sicuro dell'informazione, di quello che succede là: ascolto, vedo i giornali, mi informo anche con la segreteria di Stato, con qualche analista e con gli assessori, la cosa non è chiara. E' vero, sempre si dovrà dire qualcosa anche contro il male ai cattolici, questo tutti lo sanno, ma non al prezzo della verità. C'è la virtù della prudenza, a voi siete testimoni che quando ho dovuto dire qualcosa che toccava la Turchia l'ho detto".

Su Venezuela forse mediazione della S.Sede - "Due anni fa ho avuto un incontro con il presidente Maduro molto approfondito, poi mi ha chiesto udienza per dopo il mio ritorno da Sarajevo, ma ha dovuto cancellarla perché era malato di otite, dopo questo ho lasciato un po' di tempo e poi gli ho scritto. Poi ci sono stati contatti. Quello che si pensa in questo momento, non sono sicuro, non posso assicurare, ma credo che nel gruppo della mediazione qualcuno del governo vuole che ci sia un rappresentante della Santa Sede, un gruppo di tre, tra cui la Spagna e il quarto la Santa Sede, ma di questo non sono sicuro".

Il Papa ringrazia padre Lombardi - Papa Francesco ha infine ringraziato padre Federico Lombardi, al suo ultimo giorno da portavoce della Santa Sede, per il lavoro svolto in 10 anni alla sala stampa offrendo una torta. Con lui lascia anche lo storico addetto ai bagagli dei viaggi papali, Mauro, in Vaticano da 37 anni.