Palermo, cimiteri pieni: 700 bare "parcheggiate" in una tensostruttura
I morti non possono essere né seppelliti né cremati perché lʼunico forno è fermo da parecchi mesi. Chi può permetterselo porta i propri defunti a Reggio Calabria o a Messina per la cremazione, gli altri feretri restano accatastati dove cʼè spazio
Settecento bare, accatastate in una tensostruttura provvisoria, in attesa che si trovi un posto per sotterrarle definitivamente: è l'immagine che arriva da Palermo, dove l'emergenza dei cimiteri pieni ormai è diventata ingestibile. I morti non possono essere né seppelliti né cremati perché l'unico forno, vecchio di quarant'anni, è ormai fermo da parecchi mesi. Chi può permetterselo porta i propri morti a Reggio Calabria o a Messina per la cremazione, gli altri feretri restano "parcheggiati" dove c'e' spazio.
A luglio le bare senza sepoltura erano 400, adesso sono quasi raddoppiate e lo stesso comune di Palermo prevede che entro giugno saranno 2.150. La crisi viene da lontano. Nell'82, l'anno in cui fu costruito il forno crematorio, si parlava già di "preoccupante saturazione" dei posti, ma da allora niente o molto poco è stato fatto.
Nel 2015, una posta in bilancio di 2,7 milioni, prevedeva la costruzione di un nuovo forno, ma chissà quando il progetto definitivo diventerà esecutivo: serviranno le autorizzazioni e poi la gara per la realizzazione della nuova struttura, nella migliore delle ipotesi servirà un anno e mezzo. E intanto le bare continuano ad accumularsi.
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali