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Oristano, la maestra sospesa per aver fatto recitare le preghiere in classe: "Mi sento messa in croce"

"È una sanzione esagerata, sproporzionata a quanto accaduto", aggiunge

Oristano, la maestra sospesa per aver fatto recitare le preghiere in classe: "Mi sento messa in croce" - foto 1
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Il caso della maestra che in una scuola di San Vero Milis (Oristano) ha fatto realizzare agli alunni un piccolo rosario con 10 perline a forma di braccialetto e ha recitato insieme a loro in classe un'Ave Maria e il Padre Nostro prima delle vacanze natalizie e che per questo è stata sospesa per 20 giorni dall'insegnamento continua a far discutere.

"Non volevo, però è un segno che mi ha dato Gesù. Quello che è accaduto è un'ingiustizia grave ed è bene che venga alla luce. Mi sento messa in croce", spiega la diretta interessata, la 58enne di Nuoro Marisa Francescangeli, in un'intervista al Corriere della Sera.

 

Francescangeli, che nella scuola primaria di San Vero Milis insegna storia, geografia e musica, dice di "essere devota alla Madonna" e afferma con convinzione la sua fede ma sottolinea anche di essere ben consapevole della "separazione fra Stato laico e religione" e "dell'articolo 39 della Costituzione che garantisce le libertà individuali".

 

Il racconto della maestra - "Tutti gli alunni delle mie classi sono cattolici, non c'è nessun musulmano. Non pensavo di avere mancato di rispetto né ferito coscienze o sensibilità. È andata così. Insegno in quella terza. Il 22 dicembre un collega si è assentato e ho dovuto sostituirlo per un'ora. Poco prima con i bambini della quarta avevamo costruito un braccialetto, un piccolo rosario con le perline. Avevo altre perline, le ho tirate fuori. Gli alunni erano tutti contenti. Prima di uscire abbiamo recitato il 'Pater' e l''Ave Maria'. Con il braccialetto non penso di aver fatto niente di demoniaco", dichiara la maestra al Corriere.

 

"Rientrata dalle vacanze il dirigente scolastico mi ha riferito delle proteste: 'Dovrà scusarsi'. Ho risposto che se erano dispiaciute, mi sarei scusata. E l'ho fatto. La sospensione mi è arrivata tre mesi dopo. Credo di non averla meritata e ora sono sommersa da solidarietà, anche delle altre mamme delle mie classi. È una sanzione esagerata, sproporzionata a quanto accaduto", aggiunge.

 

La maestra poi nega di aver segnato la fronte dei bambini con olio benedetto ("Ho portato l’olio da Medjugorje, l’ho dato ai bambini e loro se lo sono messi l’un l’altro, come in un gioco"), di aver benedetto gli alunni ("Nessuna benedizione. Dopo il 'Pater' e l''Ave', li ho salutati con un 'Che Dio vi benedica!': è un saluto cristiano a chi si vuol bene") e di avercela con gli omosessuali ("Ce ne sono fra amici e parenti. Ognuno è libero di fare le sue scelte").

 

Francescangeli, che ricorrerà in tribunale, conclude dicendo: "Voglio che venga fuori la verità. Sono stata sospesa dal 25 marzo al 15 aprile. In un momento delicato dell'anno scolastico, hanno privato delle lezioni i bambini. La scuola è la mia vita: non vedo l’ora di tornare". 

 

Il caso - Il provvedimento del dirigente scolastico e dell'ufficio scolastico provinciale nei confronti della maestra è arrivato dopo che due genitori si erano lamentati con la scuola. La sospensione è seguita ora dall'avvocata della Uil Elisabetta Mameli, che presenterà ricorso. Nella scuola primaria di San Vero Milis, Francescangeli segue tre diverse classi, una quarta e due terze elementari. Il fatto è avvenuto proprio in una di queste terze l'ultimo giorno di scuola prima delle festività natalizie del 2022. Nel frattempo, la vicenda è finita sul tavolo del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, con interrogazioni e dichiarazioni di vari parlamentari di centrodestra in cui si denunciano "l'intolleranza verso la religione cattolica" e "l'integralismo laico".

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