La vita che continua

Muore schiacciato dal camion, sei mesi dopo nasce il figlio: si chiama Thomas Buio per non dimenticare il dolore di questi mesi

Nicole ha partorito il piccolo Thomas Buio lo scorso venerdì. Il padre era morto in un tragico incidente sul lavoro nel febbraio scorso. Una nascita che ridà speranza dopo una doppia tragedia familiare

14 Set 2025 - 16:44
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È venuto alla luce all'alba di un venerdì di settembre il piccolo Thomas Buio Gobbi, un neonato di quattro chili che porta nel nome il segno profondo di una storia drammatica e insieme luminosa. Sua madre, Nicole, lo ha tenuto tra le braccia nel reparto maternità dell'ospedale di Rovigo, con negli occhi la commozione di chi ha attraversato mesi di buio per arrivare a un momento di speranza. Il padre del bambino, Thomas Gobbi, è morto sei mesi fa in un incidente sul lavoro: era un autotrasportatore di Merlara, in provincia di Padova, schiacciato dalla cabina del suo camion mentre eseguiva un controllo sul mezzo. Una tragedia che aveva colpito profondamente le comunità di Masi e dei paesi limitrofi. La nascita del figlio, che porta lo stesso nome del padre, rappresenta oggi un segno di continuità e memoria per una famiglia segnata anche da un'altra perdita: quella del fratello maggiore di Thomas, Kevin, scomparso nel 2015 in un incidente stradale. Oggi, il piccolo Thomas Buio diventa un simbolo: della vita che prosegue nonostante tutto, del dolore trasformato in forza, e di un amore che resiste al tempo.

La tragedia di Thomas Gobbi

 Il 24 febbraio 2025, Thomas Gobbi, 34 anni, stava percorrendo una stradina sterrata nei pressi del consorzio agrario di Villa Bartolomea, nel Veronese. Durante il tragitto, un rumore insolito proveniente dal camion lo aveva insospettito. Si era quindi fermato, aveva attivato il sistema di sollevamento pneumatico della cabina e si era chinato per ispezionare la zona del guasto. In quel momento, una valvola difettosa avrebbe ceduto, provocando la caduta improvvisa della cabina, che lo ha schiacciato contro una parte metallica del mezzo. L'incidente non gli ha lasciato scampo. La notizia aveva subito fatto il giro della zona, dove Thomas era conosciuto per la sua attività nell'autotrasporto e per la recente fondazione della Gobbi Agritrasporti, un'azienda su cui stava investendo per garantire un futuro alla sua famiglia. La Procura di Verona ha aperto un'indagine, affiancata dalle verifiche tecniche dello Spisal, per chiarire la dinamica e le responsabilità del tragico evento. Il funerale, celebrato nella sua Merlara, ha visto la partecipazione di centinaia di persone. I camionisti, colleghi e amici di Thomas, hanno organizzato un lungo corteo funebre, con le trombe spiegate e i motori accesi, in un ultimo saluto a uno dei "fratelli della strada".

Un destino crudele: due fratelli perduti

 Il dramma che ha colpito la famiglia Gobbi era partito ben prima della perdita di Thomas. Nel dicembre del 2015, un'altra tragedia aveva segnato profondamente i genitori Michele e Monica: la morte del figlio maggiore, Kevin, appena ventunenne. Anche in quel caso, un incidente improvviso e fatale. La sua Peugeot era uscita di strada lungo il tratto che collega Castelbaldo a Merlara, senza lasciare scampo al giovane conducente. Due fratelli, due vite spezzate a distanza di dieci anni, accomunate da destini segnati da eventi improvvisi e drammatici. Un dolore difficile da affrontare per una famiglia che, nonostante tutto, ha scelto di non spegnersi nel lutto, ma di onorare la memoria dei figli trovando un senso nella vita che continua.

Nicole e una nuova vita tra le lacrime

 Nicole aveva conosciuto Thomas poco più di un anno prima dell'incidente, lavorando come barista in un locale del paese, il Marilyn Cafè. Tra i due era nato subito un sentimento profondo, culminato nella convivenza e nella gioia per l'arrivo del primo figlio insieme – il secondo per lei. Quando Thomas è morto, Nicole era incinta di appena tre mesi. Ha affrontato la gravidanza da sola, sostenuta da pochi ma solidi affetti, portando con sé un dolore immenso. Alla nascita del figlio, ha scelto di chiamarlo Thomas Buio: un nome che racchiude il peso del passato e, insieme, la forza della rinascita. "Non poteva esserci nome più azzeccato – ha raccontato la giovane madre –. La mancanza di Thomas grande si sente ogni giorno, ma questo piccolo bimbo dai capelli dorati è stato la nostra luce in fondo al tunnel". Ora, Nicole si prepara a tornare a casa con Thomas e con sua sorella Helèna, costruendo un presente segnato dall'assenza, ma anche da un amore che continua a vivere nei gesti quotidiani.

Il futuro che resta: un figlio, una memoria, una speranza

 La nascita di Thomas Buio Gobbi rappresenta molto più di un semplice evento familiare. È un messaggio che arriva a una comunità intera: un richiamo alla resilienza, al potere della memoria, alla possibilità di trasformare il dolore in forza. Michele e Monica Gobbi, i nonni, vedono nel nipote una continuità di ciò che hanno perduto. E Nicole, nonostante le ferite aperte, affronta la maternità con una consapevolezza nuova. In un reparto d'ospedale che ha accolto con calore questa nascita speciale, qualcuno ha scritto: "La vita è un'enorme tela. Rovescia su di essa tutti i colori che puoi". È forse questa la lezione che la storia di Thomas, grande e piccolo, lascia: che anche nel buio più profondo può nascere una scintilla di luce capace di guidare i passi verso il domani.

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