LITE CON IL TRENTINO

Marmolada, il Veneto rivuole il ghiacciaio: il Consiglio regionale si riunisce in vetta

L'iniziativa non ha convinto tutti i rappresentanti dell'assemblea, alcuni dei quali - quelli del Pd - l'hanno bollata come gesto propagandistico: i Dem non prenderanno parte alla seduta mentre gli M5s sì, ma per votare contro

24 Set 2018 - 13:17
 © ansa

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Il Veneto torna all’attacco del ghiacciaio della Marmolada. I componenti del Consiglio Regionale saliranno ai quasi 3000 metri di Punta Serauta per rivendicare l'appartenenza del ghiacciaio anche a Venezia. La battaglia per la Regina delle Dolomiti si era già riaperta nel luglio scorso con la controversa "sentenza" dell'Agenzia del territorio di Roma, che ha posto fine alla disputa decennale tra Veneto e Trentino, ristabilendo quanto affermato dal Consiglio di Stato nel 1982, e sconfessando l'accordo del 2002 tra gli allora governatori Giancarlo Galan e Lorenzo Dellai, che sostanzialmente divideva il ghiacciaio tra le due regioni. L'iniziativa del Consiglio veneto a "trazione" leghista di riunirsi in vetta non ha però convinto tutti i rappresentanti dell'assemblea, alcuni dei quali - quelli del Pd - l'hanno bollata come gesto propagandistico: i Dem non prenderanno parte alla seduta mentre gli M5s sì, ma per votare contro.

I motivi, oltre che geografici e storici, sono anche economici, dato il progetto di un nuovo impianto di risalita alla cima, tutto in parte trentina.

In pratica, afferma l'Agenzia del Territorio, il confine con il Trentino è fissato sulla linea della cresta che da Punta Rocca scende verso il Passo Fedaia, coincidente con il displuvio del monte. Una decisione "arbitraria, unilaterale e lesiva" l'aveva subito definita - dopo la sentenza - l'assessore veneto al Turismo, Federico Caner, sottolineando, tra l'altro, che "per ora ha solo un valore catastale e non amministrativo".

Nella seduta straordinaria e simbolica, alla quale parteciperà anche il governatore Luca Zaia, l'assemblea regionale sarà chiamata ad approvare una mozione presentata da Lega e gruppo 'Zaia presidente' che impegna la Giunta a intraprendere ogni iniziativa per far rispettare l'accordo del 2002. La mozione darà anche mandato agli uffici della Regione di verificare come un procedimento amministrativo come quello adottato dall'Agenzia del Territorio - il 24 maggio 2018, a governo non ancora insediato - possa prevaricare una procedura legale in corso (l'accordo tra Dellai e Galan). Sul provvedimento è pendente inoltre un ricorso al Tar del Lazio, presentato dal Veneto e dal comune bellunese di Rocca Pietore. Inoltre, la Marmolada è la montagna simbolo di Dolomiti patrimonio dell'Unesco che il Veneto si sta giocando nella candidatura alle Olimpiadi Invernali del 2026. A sollecitare il pronunciamento dell'Agenzia del Territorio era stato il Comune di Canazei, che con la Provincia aveva rivendicato la revisione dei confini catastali del massiccio della Marmolada a proprio favore, ed a scapito di quello di Rocca Pietore.

M5s: "Ci saremo e voteremo no, occasione persa" - Al Consiglio regionale l’M5s ha annunciato che ci sarà e voterà contro. Per i consiglieri pentastellati "l'opposizione si fa tanto a livello del mare quanto sulla cima di una montagna, ma il consiglio sulla Marmolada è una grande occasione di parlare dei temi della montagna veneta che viene gettata al vento". Un'occasione "incredibile" e persa secondo il M5S per parlare della montagna veneta "che sta vivendo un periodo molto complicato. Si poteva parlare dello spopolamento, delle aree interne, delle sfide impari contro i confinanti a statuto speciale. Si poteva parlare di turismo, di incentivi per le attività produttive di montagna, di agricoltura e di tutto quello che interessa davvero la montagna veneta. L'avevamo chiesto alla maggioranza e ci hanno risposto di no". "Ecco quindi che una grande occasione per i cittadini e per il territorio si trasforma in una passerella per Zaia - sottolinea Il M5S - così almeno potremo vederlo da vicino, dato che in aula non lo vediamo da un bel pezzo. Peccato, perché se è per la mozione potevano benissimo farla con un semplice atto di giunta. Ora speriamo che questa maggioranza si organizzi per portare il Consiglio regionale dove sono i veri problemi dei veneti, per esempio nelle zone colpite dai Pfas o nell'area della strada Pedemontana". "Noi comunque - concludono i pentastellati - saremo presenti e parteciperemo. Onoreremo la memoria di tutti i caduti della Grande Guerra con la deposizione della corona d'alloro e naturalmente voteremo contro la mozione sulla Marmolada, perché è inutile".

Pd: "Non ci saremo, trovata propagandistica" - Il Partito Democratico non parteciperà al Consiglio regionale. E' la decisione illustrata in una conferenza stampa a Belluno dal capogruppo del Pd Stefano Fracasso, insieme ai consiglieri Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin e al senatore Roger De Menech per i quali "è una trovata propagandistica senza senso". "Per affrontare le questioni vere, legate allo spopolamento, alla chiusura dei servizi, alla gestione delle strade - osservano - gli strumenti ci sono già, a partire dalla Legge 25 del 2014. Può anche andar bene una seduta fuori sede, se serve a prendere decisioni concrete per la montagna e la sua gente". "Una mozione sui confini con il Trentino, una materia su cui non abbiamo alcuna competenza, che non sposta una virgola, - precisano - non serve a nulla". "Zaia ci dica cos'ha fatto in più di 3 anni di legislatura per la montagna veneta e per la specificità di Belluno - chiede il Pd - entro novembre presenti in Prima commissione una relazione sullo stato di attuazione della L.25 sull'autonomia di Belluno, anche con riferimento agli eventuali elementi di criticità emersi. Si convochi nel giro di un mese un tavolo con la Provincia per affrontare i temi e le priorità già segnalate dal presidente Padrin a dicembre: il trasferimento delle funzioni amministrative relative a risorse idriche, energetiche difesa del suolo e turismo, accompagnate dal trasferimento delle risorse". Il Pd invita, tra l'altro, la Regione a mettere "nel bilancio 2019-2021 15 milioni di euro per interventi a favore dei territori montani". "Siamo ormai a ottobre e non c'è traccia di un piano" incalza il Pd: "la Giunta attivi entro il 31 dicembre tutti i posti-letto di strutture intermedie previste dalle schede territoriali e nei prossimi riparti del Fondo sanitario garantisca risorse specifiche per l'Ulss delle Dolomiti, impegnandosi inoltre a mantenere un Dipartimento di emergenza di massimo livello, potenziando l'elisoccorso e rafforzando il servizio di ambulanze medicalizzate". "Sono risposte che i bellunesi attendono da troppo tempo - conclude il Pd - e di questo avremmo voluto che si discutesse sulla Marmolada, se ci fosse stato dato il modo. La Regione ha il dovere di farsene carico, anziché creare false aspettative e illudere un territorio con passerelle che non portano da nessuna parte. Resterà una bella foto ricordo, ma per i bellunesi tutto come prima. Perciò noi non ci saremo".

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