FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Sparatoria Macerata, Traini: "Volevo vendicare Pamela"

"Lʼimmigrazione clandestina va stroncata", dice il 28enne che ha preso di mira undici migranti, ferendone sei

Sparatoria Macerata, Traini:
ansa

"Volevo vendicare Pamela e fare qualcosa contro l'immigrazione, perché il fenomeno dell'immigrazione clandestina va stroncato".

E' quanto ha detto nelle sue dichiarazioni spontanee davanti ai carabinieri di Macerata Luca Traini, il 28enne che sabato ha sparato per le vie della città contro persone di colore. Traini è accusato di strage aggravata dalla finalità di razzismo.

Sono 11 i migranti presi di mira da Traini sabato mattina per le vie di Macerata. All'uomo la procura guidata da Giovanni Giorgio contesta non solo il ferimento dei sei migranti di colore che sono stati ricoverati negli ospedali ma, anche, di aver sparato verso altri tre che non sono stati colpiti e verso due persone che, dopo aver richiesto l'intervento del 118, non si sono fatte trovare, probabilmente perchè non avevano i documenti in regola.

Secondo quanto riferito da lui stesso, Traini voleva andare in tribunale e uccidere Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela Mastropietro, il cui corpo è stato trovato in due valigie, ma all'ultimo avrebbe cambiato idea e avrebbe cominciato a sparare contro ogni persona di colore incontrata lungo la strada. "Quando ho saputo dello scempio fatto sul corpo di Pamela, ho sbroccato. Sono rimasto sconvolto dalle modalità brutali con le quali è stata uccisa - ha raccontato l'uomo - e così ho deciso di fare un'azione personale. Volevo andare in tribunale e fare giustizia, volevo colpire il nigeriano ma poi ho cambiato idea".

Durante la caccia all'uomo, Traini ha sparato verso la sede del Pd e verso alcuni esercizi commerciali. Negozi che, ha detto agli investigatori, o erano frequentati da immigrati o erano luoghi dove si spacciava droga. Prima di arrendersi, inoltre, il 28enne è andato nel luogo dove sono state ritrovate le valigie con i resti della ragazza: lì ha pregato, ha lasciato una scatola di proiettili vuota e una sorta di cero votivo di Mussolini. Poi è andato in piazza Vittoria e si è fatto arrestare sulla scalinata del monumento ai caduti.