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Ancona, soluzione fisiologica al posto del vaccino: medico indagato

Le indagini sono scattate dopo le denunce di tre pazienti che si erano insospettiti per la riluttanza del medico al rilascio delle attestazioni di vaccinazione

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Afp

Un medico di base di Falconara Marittima, nell'Anconetano, è indagato per falso ideologico e lesioni commessi da pubblico ufficiale: avrebbe iniettato a una trentina di ignari pazienti soluzione fisiologica invece del vaccino anti-Covid Pfizer che aveva in dotazione. A far scattare le indagini, le denunce di tre pazienti che si erano insospettiti per la riluttanza del medico al rilascio delle attestazioni di vaccinazione.

Da una prima disamina della documentazione e dalle testimonianze, il medico di base, in possesso del vaccino Pfizer fornito dalla Asur Marche secondo i protocolli previsti dai recenti Dpcm, avrebbe somministrato semplice soluzione fisiologica a numerosi suoi pazienti, distribuiti in varie fasce d'età. Parte di questi pazienti sono stati già identificati dagli inquirenti, i quali però sospettano la presenza di altri mutuati ignari di aver ricevuto una vaccinazione fittizia.

Liberatorie, ma nessuna ricevuta - Dalle testimonianze, il medico avrebbe chiesto a molti pazienti di firmare le liberatorie, non rilasciando poi la ricevuta del vaccino. Un ulteriore motivo che ha indotto alcuni dei pazienti a rivolgersi alla polizia.

 

Che fine hanno fatto i vaccini? - Un elemento che la Squadra Mobile sta cercando di chiarire è come e quando siano stati utilizzati dal medico i vaccini veri in dotazione e dove siano finiti quelli "risparmiati" in luogo dei quali sarebbero state fatte vaccinazioni con soluzione fisiologica. Secondo fonti investigative, l'uomo avrebbe detto agli inquirenti di averlo fatto per accontentare i propri mutuati che lo pressavano per essere vaccinati e di non ricordare a quali di loro avesse somministrato il vero siero anti-Covid.

Milano, il Palazzo delle Scintille diventa l'hub per le vaccinazioni più grande d'Italia: fino a 10mila dosi al giorno

Nel 1946 aveva ospitato la stagione estiva del Teatro alla Scala in fase di ricostruzione dopo il bombardamento del 1943. Settatancinque anni dopo nel Palazzo delle Scintille, ex padiglione 3 della Fiera di Milano, sta per nascere l'hub per le vaccinazioni più grande d'Italia, tra i più grandi d'Europa, con una capacità di 10.000 somministrazioni al giorno. Ora incluso nel moderno quartiere CityLife, l'edificio è stato il primo palazzo dello sport della città costruito nel 1923 su disegno dell'architetto Paolo Vietti Violi. Acquistato dalla compagnia di assicurazioni Generali con un’offerta finale di 30,1 milioni di euro, partendo da una base d’asta di 14,2 milioni di euro, è destinato ad eventi di richiamo internazionale.

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