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Madonna di Trevignano, il decreto della Commissione diocesana: "Nessuna apparizione, stop ai raduni"

Il vescovo Marco Salvi impone alla veggente Gisella Cardia di rispettare le decisioni prese e di iniziare un iter di purificazione

Madonna di Trevignano, il decreto della Commissione diocesana: "Nessuna apparizione, stop ai raduni" - foto 1
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La Commissione diocesana di Civita Castellana ha emesso un decreto con cui dichiara la non soprannaturalità delle presunte apparizioni della Madonna di Trevignano.

Il vescovo Marco Salvi ha comunicato il verdetto che fa chiarezza su una storia molto controversa che ha scatenato diverse polemiche. Nel decreto, Salvi impone alla veggente Gisella Cardia di rispettare le decisioni prese e di iniziare un iter di purificazione. Inoltre, avverte "i fedeli di astenersi dall'organizzare e/o partecipare a incontri privati e/o pubblici (siano essi di preghiera e/o di catechesi) che diano per certa e indubitabile la verità sovrannaturale degli eventi di Trevignano".

Madonna di Trevignano, il decreto della Commissione diocesana: "Nessuna apparizione, stop ai raduni" - foto 2
Tgcom24

 

Il decreto

 "Dichiaro riguardo ai fenomeni di apparizioni e rivelazioni asseriti dalla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla) e dal Sig. Gianni Cardia: constat de non supernaturalitate. E per questo: impongo ai sacerdoti il divieto di celebrare i sacramenti o guidare atti di pietà popolare in modo tale da connettere entrambi, in modo diretto e indiretto, con gli eventi di Trevignano Romano - si legge nel decreto scritto da Salvi - il divieto di recarsi nel luogo dell'apparizione alimentando nei fedeli I'idea che vi sia un qualche riconoscimento ecclesiale". Il vescovo "impone alla Sig.ra Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla), al Sig. Gianni Cardia e a tutti i soggetti a vario titolo coinvolti negli eventi di Trevignano, il rispetto e l'adesione alle decisioni del Vescovo diocesano, nonché la disponibilità a compiere un percorso di purificazione e discernimento che promuova e mantenga l'unità ecclesiale".

 

"Chiarifico che il titolo Madonna di Trevignano non ha alcun valore ecclesiale e non può essere usato come se lo avesse, anche in ambito civile - spiega ancora il vescovo -. Infine, ricordo a tutti che la comunione di amore con la Beata Vergine Maria, Madre del Signore e della Chiesa, viene nutrita a partire dalla Parola di Dio e dalla liturgia della Chiesa, che sono il vero e reale luogo d'incontro quotidiano con colei che ci viene donata dalla Trinità quale segno di consolazione e di sicura speranza."

 

 

La vicenda

 La Madonna di Trevignano, oggetto di ferventi discussioni, è associata alle presunte apparizioni della Vergine Maria a Trevignano Romano, il comune di quasi 6mila abitanti in provincia di Roma, sulle rive del Lago di Bracciano. La presunta veggente coinvolta in queste apparizioni è Gisella Cardia (all'anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla). La donna ha raccontato di aver visto la Madonna versare lacrime di sangue, fornendo come “prova” una statuetta della Vergine Maria acquistata a Medjugorje. Dal 2016 organizza gruppi di preghiera ogni terzo giorno del mese, quando sostiene che la Vergine le apparirebbe per comunicarle messaggi destinati alla comunità dei fedeli. La vicenda ha avuto un enorme clamore mediatico e molti hanno accusato la donna e il marito Gianni Cardia di aver inventato tutto al fine di lucrare sui fedeli

 

I lavori della Commissione diocesana sul caso

 Il vescovo Marco Salvi aveva disposto un'indagine sul caso di Trevignano nell'aprile del 2023. A distanza di quasi un anno è arrivato il verdetto definitivo da parte della Commissione diocesana: le apparizioni non sono vere.

 

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