Lotteria Italia, venduti 6,7 milioni di biglietti: mai così pochi
Lunedì ci sarà lʼestrazione dei premi di prima categoria ai quali, ricordano i Monopoli, non verrà applicato il maxi prelievo che cʼè sugli altri giochi
Per la Lotteria Italia di quest'anno sono stati venduti appena 6,7 milioni di biglietti. Si tratta del peggior risultato in termini di vendita dei tagliandi per quella che da sempre viene considerata la Lotteria più popolare del Paese. Il record negativo risaliva al 2012, quando i biglietti venduti furono 6,9 milioni. L'estrazione è prevista per il 6 gennaio e il primo premio ammonta a cinque milioni di euro.
Lunedì 6 gennaio ci sarà l'estrazione dei premi di prima categoria, di cui il primo da 5 milioni di euro. L'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ricorda che "alle vincite di qualunque importo della Lotteria Italia non si applica alcuna forma di ritenuta o prelievo. Pertanto ai vincitori vengono accreditate per intero le somme corrispondenti ai premi stabiliti".
Un calo inesorabile quello delle vendite della Lotteria Italia che dura praticamente da 18 anni, nel passaggio dal 2001 al 2002 quando quasi 10 milioni di biglietti
restarono invenduti ai Monopoli. Negli anni il montepremi è andato aumentando di anno in anno, passando dai 100 milioni di lire del 1957 agli attuali 5 milioni
di euro. Una cifra ormai stabile da quando andò in pensione la lira lasciando spazio alla moneta unica europea. Inevitabilmente l'appeal della Lotteria Italia è andato via via scemando a causa anche dei premi multimilionari di altri giochi con cadenza settimanale, giornaliera o, in alcuni casi oraria.
Su tutti il Superenalotto, il sogno degli italiani che lo scorso anno, poco prima di Ferragosto, ha regalato la cifra record di 209 milioni di euro, vinti con una schedina casuale da 2 euro. Ma non solo. A pesare sul crollo della vendita dei biglietti sarebbe anche la decisione, ormai di due anni fa, di abbinare al biglietto della Lotteria Italia anche quello del Gratta&Vinci, un incentivo che ha portato ad un decremento addirittura del 18,6% rispetto all'anno precedente.
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