Secondo il pm, il movente del delitto sarebbe un debito di droga da poche centinaia di euro
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Un uomo di 43 anni è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di essere stato il mandante dell'omicidio di Cristian Sebastiano, ucciso a coltellate da due minorenni vicino a casa sua a Monza il 30 novembre 2020. Secondo il pm, il movente del delitto sarebbe un debito di droga da poche centinaia di euro.
Astio e debiti di droga avrebbero creato le condizioni per l'omicidio di Cristian Sebastiano, 42enne con precedenti per spaccio e una vita a lottare contro la tossicodipendenza. L'uomo è stato accoltellato da un 14enne e un 15enne con il coinvolgimento del 43enne monzese Giovanni Gambino.
L'accusa - Gambino è ritenuto dagli inquirenti il presunto "concorrente morale, istigatore e agevolatore" del delitto. Come i due minori, era in debito con la vittima per l'acquisto di stupefacenti per qualche centinaio di euro e "avrebbe cavalcato l'onda emotiva" dei due ragazzini, spingendoli ad aggredire Sebastiano con la presunta promessa di un migliaio di euro a testa.
Il caso - Per ricostruire la vicenda, a partire dall'arresto dei due giovani esecutori materiali del delitto, gli investigatori hanno ascoltato decine di testimonianze di residenti del quartiere San Rocco, dove vivevano sia Gambino che il 42enne accoltellato. Le accuse formali per il 43enne sono di concorso in omicidio volontario e concorso in rapina. Appena arrestati, i due minori avevano spiegato di aver agito per vendetta nei confronti di Sebastiano perché li aveva introdotti alla droga.