Brescia, bimba di 9 anni travolta e uccisa da auto pirata: l'investitore si costituisce
Stando a quanto ricostruito, la piccola stava attraversando sulle strisce insieme alla madre quando è stata investita
Una bambina di nove anni è morta investita da un'auto pirata. E' accaduto nella tarda serata di domenica a Bagnolo Mella, nel Bresciano. La vittima, di origini straniere, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali con alcune persone, tra cui la madre, quando è stata travolta. Il conducente, dopo aver fatto perdere le sue tracce, si è costituito in Procura. Secondo le prime informazioni si tratterebbe di un italiano.
Nella serata di domenica l'incidente: la bimba con una mano era legata alla madre e con l'altra spingeva la bicicletta quando il suv grigio dell'uomo l'ha colpita in pieno, sbalzandola a diversi metri di distanza. Ferita in modo lieve la madre, mentre il padre e due fratellini hanno assistito alla scena a pochi metri di distanza e sono rimasti illesi.
"Ho visto la mia bambina volare, quella macchina correva e non si è fermata. Devono trovare quella persona anche se mia figlia non tornerà più indietro", aveva detto il padre della piccola vittima quando ancora non sapeva che l'investitore si era costituito. La polizia stradale per tutta la notte ha dato la caccia al pirata della strada che era al volante dell'auto segnalata anche da alcuni testimoni.
"Abbiamo sentito un gran botto e poi le urla" hanno raccontato i residenti in zona. La famiglia di origini marocchine stava tornando a casa dopo una serata trascorsa al parco del paese per una festa con alcuni connazionali. Poco prima dell'incidente, il padre aveva preso in braccio il figlio più piccolo di pochi mesi togliendolo dal passeggino che era spinto dalla moglie e che è stato colpito dall'auto pirata. Ferita in modo non grave, la donna è tornata a casa dall'ospedale nella notte.
Gli inquirenti, oltre alle immagini delle telecamere di sicurezza acquisite lungo la strada, avevano ritrovato anche il pezzo di uno specchietto della vettura, che secondo il racconto di molti, procedeva a forte velocità in un tratto di strada dove il limite è fissato a 50 chilometri orari. L'automobilista, un italiano. si è presentato spontaneamente in Procura a Brescia, senza avvocato, chiamato solo in un secondo momento quando è stato interrogato dal pubblico ministero Maria Cristina Bonomo. E' accusato di omicidio stradale aggravato dall'omissione di soccorso.
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