Scrisse "Forza Vesuvio" su Facebook, Appello: "Va assolta, è solo ignoranza"
Lʼex consigliera era accusata di aver propagandato "idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali" e di "discriminazione razziale ed etnica"

Ha usato in forma "sgradevole e rozza" un "luogo comune intriso più di ignoranza che di dato ideologico", senza mettere in atto, però, alcuna "condotta propagandistica". Lo scrive la Corte d'Appello di Milano nel motivare l'assoluzione dell'ex consigliera provinciale di Monza in quota Lega Nord, Donatella Galli, che era stata condannata in primo grado e poi prosciolta per aver scritto su Facebook "Forza Etna, forza Vesuvio, forza Marsili".
Galli era accusata di aver propagandato "idee fondate sulla superiorità razziale ed etnica degli italiani settentrionali rispetto ai meridionali" e di "discriminazione razziale ed etnica". Il processo era scaturito dalla denuncia dell'avvocato Angelo Pisani, parte civile in qualità di presidente della Ottava Municipalità di Napoli.
Per la Corte, tuttavia, come si legge nelle motivazioni, "l'imputata si è limitata a lasciare un commento ad un post altrui" nel quale era pubblicata una "fotografia dell'Italia 'dimezzata'". E ha dato sì un "individuale e soggettivo contributo" ad un "luogo comune intriso" di ignoranza, ma la sua non fu propaganda di idee razziste. Secondo la Corte, tra l'altro, c'è "identica rozzezza e sgradevolezza" negli "slogan beceri" che si sentono negli stadi con "invocazioni verso i vulcani presenti al Sud" contro le "popolazioni residenti nel Meridione", ma anche questi slogan hanno "scarsa attitudine alla propaganda ideologica".
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