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Monza, ex pugili aggrediscono madre e figlio per un colpo di clacson

Le vittime sono state sorpassate a destra e picchiate perché hanno suonato e fatto i fari

Monza, ex pugili aggrediscono madre e figlio per un colpo di clacson - foto 1
ansa

Due pregiudicati di 40 e 41 anni, entrambi ex pugili, sono stati indagati dalla Polizia stradale di Seregno (Monza e Brianza) per aver aggredito due persone dopo una lite per la viabilità.

I due hanno colpito un 18enne con un pugno e schiaffeggiato la madre di 43 anni, colpevoli di aver lampeggiato e suonato il clacson ai due dopo un loro sorpasso azzardato sulla statale 36 all'altezza di Briosco (Monza e Brianza).

L'episodio è avvenuto alcuni giorni fa, gli agenti sono risaliti a una Golf intestata a un 23enne incensurato e in breve hanno scoperto che alla guida c'erano i due ex pugili. Per entrambi le accuse sono danneggiamento (hanno rotto un finestrino dell'auto delle vittime), violenza privata e lesioni personali. Per il 18enne sette giorni di prognosi, per la madre cinque.

Gli agenti della polizia stradale hanno accertato che alla guida della vettura c'era la donna. La 43enne, speventata a seguito di un sorpasso azzardato a destra compiuto da una VW Golf di colore grigio, d'istinto ha suonato il clacson e fatto i fari. Da qui il diverbio per il quale il conducente antagonista arrestava la marcia e bloccava il veicolo in corsia di sorpasso.

Dalla ricostruzione dei fatti è emerso che, a quel punto, i due occupanti della Golf si erano diretti verso la vettura bloccata e, uno dei due, con fare minaccioso, aveva infranto il finestrino con un pugno, colpendo al volto il figlio 17enne. Come se non bastasse, l'altro occupante aveva schiaffeggiato la conducente, per poi dileguarsi. Sulla base delle indicazioni fornite dalle vittime, gli agenti della Stradale hanno effettuato i primi riscontri che, nella stessa serata, avevano portato all'individuazione del veicolo. L'auto era intestata a un prestanome che non ha collaborato con le indagini. Ma la Polstrada è arrivata ad individuare il reale utilizzatore del mezzo identificato in D.M., di anni 40, pluripregiudicato, ex pugile, anch'egli residente a Milano.

Durante un lungo interrogatorio l'uomo ha poi ammesso la propria responsabilità senza però fornire il nome del suo amico. Quest'ultimo è stato rintracciato poche ore dopo: un altro ex pugile, D.P. C., di anni 41 pregiudicato e residente a Milano.