SINDACO: "DOLORE IMMENSO"

Milano, morto il tassista aggredito

Cambia ora l'accusa per l'aggressore Davide Guglielmo Righi, che dovrà rispondere di omicidio volontario con dolo eventuale. Il sindaco Pisapia: "Dolore immenso, sarà proclamato il lutto cittadino"

25 Feb 2014 - 21:20
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E' stato dichiarato cerebralmente morto Alfredo Famoso, il tassista di 68 anni aggredito domenica a Milano. A confermarlo l'ospedale Niguarda, dove la commissione medico legale ha tenuto in osservazione l'uomo. Con la morte del 68enne, cambia l'accusa per Davide Guglielmo Righi, che dovrà ora rispondere di omicidio volontario con dolo eventuale. Righi aveva colpito Famoso al volto con una confezione di bottiglie d'acqua.

La Procura di Milano contesta, dunque, anche il dolo eventuale, ossia con l'accettazione del rischio e della possibilità di uccidere. Righi sarà interrogato dal gip di Milano per la convalida del fermo e la decisione sulla misura cautelare. La lite era nata per un banale motivo di viabilità.

Con la morte di Famoso si complica dunque la posizione di Davide Guglielmo Righi, il consulente informatico di 48 anni che lo ha colpito con una confezione d'acqua al termine di una lite scoppiata perché il tassista non avrebbe rispettato la precedenza che spettava a lui e alla sua compagna 37enne incinta di otto mesi, con cui stava attraversando sulle strisce pedonali all'altezza di via Morgagni 40. Secondo il pm di Milano Maria Teresa Latella, che coordina l'indagine assieme al procuratore aggiunto Alberto Nobili, Righi ha accettato il rischio e la possibilità di uccidere quando ha scagliato la confezione di bottiglie d'acqua contro il volto di Famoso. In buona sostanza, i pm contestano al 48enne la volontarietà dell'aggressione nella forma giuridica del cosiddetto dolo eventuale, ossia l'accettazione del rischio e della possibilità "che l'evento si verifichi".

Ascoltati altri testimoni - Intanto, le indagini proseguono. Nelle scorse ore diverse persone si sono presentate in questura per raccontare agli investigatori quanto visto domenica sera all'incrocio; una dottoressa, in particolare, ha detto che si trovava nell'auto dietro al taxi e avrebbe assistito a tutta la scena: avrebbe confermato la frenata brusca del tassista, la reazione del pedone, la successiva lite verbale e infine il colpo alla testa con le bottiglie. Se ad ammazzare il 68enne sia stato questo o la caduta sull'asfalto, lo potrà stabilire solo l'autopsia.

Il dolore della famiglia - "Leggo i commenti sul mio papà, non riesco a mangiare né dormire, non riesco a vivere senza il mio papà, non so dove trovare le forze - ha scritto su Facebook il figlio della vittima, Federico - . Mi dicono di essere forte. Ci sto provando ma il dolore di non avere a casa il mio papà mi sta consumando da dentro. Mi manca un mondo, vorrei stringerlo vicino a me e proteggerlo, mi sento in colpa perché non l'ho protetto domenica sera quando gli hanno fatto del male a lavoro, vorrei digli: papà sono qui con te, ti proteggo io, ti porto a casa e ci passiamo a prendere un pezzo di pizza e lo mangiamo insieme. Papà è la nostra guida, senza di lui non riesco a respirare".

Sindaco Pisapia: "Lutto cittadino" - "Purtroppo è successo quello che fino all'ultimo, anche quando le speranze erano minime, speravamo non accadesse. La morte di Alfredo Famoso è stata provocata da un gesto assurdo e terribile. Nessuna ragione può spiegare tale comportamento". Lo ha affermato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, annunciando che sarà proclamato il lutto cittadino.

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