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Milano, i volontari cancellano graffito dʼarte Pao: "Dispiaciuto, ma lo rifarò più bello"

A due settimane dalle devastazioni dei black bloc, milanesi di nuovo in strada a riportare decoro in vie e piazze cittadine, ma con troppo zelo: in via Cesariano è stata cancellata una delle prime opere monumentali dello street artist meneghino

Graffiti Pao Pao piazza Cesariano, Milano
sito-ufficiale

Hanno risposto in 1.300 alla seconda chiamata del Comune di Milano per ridare decoro alla città devastata il primo maggio dalla furia dei black bloc. Ma i volontari meneghini ci hanno messo troppo zelo con pennelli e ramazze nel pulire e in via Cesariano è stata cancellata una delle prime opere monumentali dello street artist Pao, al secolo Paolo Bordino, diventato noto all'inizio del 2000 per i panettoni spartitraffico in cemento trasformati in pinguini. "Mi ha commosso la reazione degli abitanti che cercavano di fermare chi cancellava il muro - confessa a Tgcom24 - Il Comune si è scusato per l'azione e ho dato la mia disponibilità a ridare colore a quella piazza dove sono cresciuto".

Milano, i volontari cancellano graffito dʼarte Pao: "Dispiaciuto, ma lo rifarò più bello"

Nella giornata di pulizia #Bellamilano un bel colpo di grigio all'opera che correva dal 2001 tutt'intorno la recinzione dei giardini di via Cesariano. Come ha preso la notizia?
Prima della notizia mi è arrivata la reazione degli abitanti del quartiere che hanno tentato di fermare i volontari che cancellavano la mia opera. Una reazione che mi ha commosso: ero fuori Milano e non sono ancora passato a vedere cosa è successo. Ma ero particolarmente affezionato a quel lavoro.

Come mai?
E' stata una delle prime opere che ho realizzato nella mia città, era il 2001, ed è stata un'operazione corale che chiamo di "urbanistica dal basso", perché il progetto, non autorizzato inizialmente dal Comune, era invece stato condiviso fin dal primo momento dai frequentatori di quello spazio verde, che era, al tempo, particolarmente degradato, lasciato a se stesso. Così era stata indetta una colletta popolare per finanziare l'acquisto delle bombolette spray per me e Linda, la collega artista che ha realizzato con me quel graffito. Ci abbiamo messo quattro giorni per tre settimane.

Immaginabile, dunque, il suo dispiacere.
Era un'opera che caratterizzava la piazza e l'aveva resa nota, perché il murales ben si inseriva nel contesto, uno spazio molto frequentato dai bambini; ci sono un asilo e una scuola elementare lì vicino. Capisco perfettamente che gli abitanti la sentissero propria e condivido che qualcuno di loro abbia paragonato l'atto di cancellazione a una sorta di vandalismo, quasi alla stregua dei black bloc. Il colore in quella piazza stava bene, checché ne dicano gli amanti dell'ordine e della pulizia a tutti i costi. Questi ultimi devono capire che la visione di decoro che propongono non è per forza giusta.

Rifarà quel murales? E sarà uguale al precedente in tutto?
Il Comune di Milano, con una telefonata dell'assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran, si è scusato per l'accaduto e mi ha chiesto la disponibilità a rifarlo in breve tempo. Spero davvero che i tempi siano brevi. Non so però se lo rifarò uguale, ci sto pensando. Ho le foto dell'originale sul mio sito www.paopao.it, ma in realtà il nuovo lavoro non sarà una mera copia di quello cancellato. Sarà più bello e più colorato.