Domanda e offerta di taxi a Milano - INFOGRAFICA
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Previsti incentivi per chi utilizzerà auto adibite al trasporto di persone con disabilità o effettuerà servizio negli orari con maggior livello di domanda
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Un bando per 450 nuovi taxi, con incentivi per chi utilizzerà auto adibite al trasporto di persone con disabilità o effettuerà servizio, per cinque anni, negli orari con maggior livello di domanda. La riduzione arriverà fino al 40% per chi rispetterà entrambi i criteri. Ci sarà, inoltre, la possibilità di attivare nuove seconde guide. Sono i provvedimenti contenuti nella delibera approvata dalla giunta del Comune di Milano, e annunciata dal sindaco Beppe Sala con una storia su Instagram, per far fronte alla carenza di taxi in città. L'obiettivo di Palazzo Marino è quello di arrivare a mille nuove licenze in tutto.
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Grazie alla legge approvata recentemente che consente di aumentare del 20% il 'parco taxi' (per il capoluogo meneghino fino a 971), la giunta ha deciso di indire un bando per 450 nuove licenze, come spiegato dal primo cittadino in una storia sui social. Come prevede la norma, le licenze saranno a pagamento e il 100% del ricavato verrà suddiviso tra i tassisti ad oggi in servizio nella città del sindaco Sala.
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Il Comune ha deciso di prevedere incentivi sul contributo per chi avrà l'auto adibita al trasporto di persone con disabilità (-20%) e per chi farà turni serali o notturni o nei fine settimana per cinque anni (-30%). La riduzione arriverà fino al 40% per chi rispetterà entrambi i criteri.
I nuovi tassisti dovranno utilizzare auto a basso impatto ambientale e conoscere la lingua inglese. Viene, inoltre, aperta la procedura per concedere, a chi ha la licenza, la doppia guida (due persone che si alternano sullo stesso taxi fino a 16 ore al giorno). In questo caso la stima è di raggiungere 100 adesioni. A questo si aggiungono le richieste presentate, e ancora in attesa di risposta, alla Regione Lombardia per aumentare le licenze tramite legge ordinaria. In questo caso è previsto che il ricavato vada per l'80% ai tassisti in servizio e per il 20% al Comune.
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"Abbiamo optato per questa scelta - ha spiegato Arianna Censi, assessora alla Mobilità del sindaco Sala - malgrado non lasci fondi all'amministrazione per potenziare i servizi per il trasporto pubblico non di linea. La città di Milano ha bisogno di migliorare l'offerta di taxi e ha bisogno di farlo in fretta".
"L'Antitrust e non il Comune di Milano ci ha intimato di andare a risolvere un problema perché oltre il 20% delle chiamate di taxi in città è inevaso e arriva a punte del 40% tra maggio e giugno", ha spiegato ancora Censi, a margine del Consiglio comunale citando i dati dell'Antitrust secondo cui nell'ultimo anno stabilmente su dieci richieste di auto bianche due non sono andate a buon fine, con picchi del 40% tra maggio e giugno. "Nella delibera per 450 nuove licenze di taxi noi citiamo questo parere. Se non agissimo saremmo in difetto. Bisogna rassegnarsi sul fatto che è necessario andare in questa direzione - ha aggiunto -. Il costo delle licenze proposto dal Comune è in linea con quello che è stato valutato nell'analisi del mercato, è un sistema molto complesso su cui si esprimerà Art, l'Autorità di regolazione dei trasporti, non è una decisione che assume unicamente il Comune che ha fatto una proposta che è figlia di una serie di analisi del mercato, della realtà e del numero di taxi".
Il Comune ha proposto un costo della licenza per i nuovi taxi di circa 100mila euro ed ora l'autorità competente sarà chiamata a esprimersi su questa proposta. "Le licenze devono essere onerose, da quello che ha stabilito la legge - ha concluso -, e i proventi delle licenze straordinarie devono andare interamente a coloro che hanno già una licenza".
Un altro sindaco che aveva provato ad aumentare la flotta delle auto pubbliche era stato Gabriele Albertini: nel 2003, il capo del Comune voleva emettere 500 nuove licenze ma dovette ridurre la cifra a 288 per le opposizioni dei guidatori.
Per ottenere la licenza taxi, ci sono due opzioni disponibili: una è quella di partecipare e vincere un concorso pubblico, l'altra è quella di comprare una licenza esistente, pagando una somma variabile. In entrambi i casi, ci sono dei requisiti e delle condizioni che l'aspirante tassista deve soddisfare. Solo così può ottenere l'autorizzazione comunale per svolgere l'attività. Il concorso pubblico viene indetto dai Comuni, in base al regolamento stabilito dalla Regione. Questo significa che ogni Comune può avere delle specificità nella procedura di rilascio della licenza taxi, pur rispettando le norme generali. Il vero ostacolo è la rarità con cui i Comuni bandiscono i concorsi per la licenza taxi. Per questo motivo, molti cercano altre soluzioni, ovvero acquistarla da un altro tassista, che l'ha ottenuta da almeno 5 anni.