Liliana Segre agli studenti: "Gli 'hater' sono persone che vanno curate"
"A volte la realtà si abbatte con una bastonata tremenda, ma io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui"
"Gli 'hater' sono persone di cui avere pena e che vanno curate".
Lo afferma la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, agli studenti della Iulm di Milano in un convegno promosso dal giornalista di NewsMediaset Enrico Fedocci. La Segre è oggetto di continue minacce ma non perde la speranza: "A volte la realtà si abbatte con una bastonata tremenda, ma io di bastonate ne ho prese tante e sono ancora qui". "Sono una persona civile, non conosco altro linguaggio", aggiunge.
"Ogni minuto va goduto e sofferto - ha proseguito - bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte, ma perdere tempo a scrivere a un 90enne per augurarle la morte... Tanto c'è già la natura che ci pensa".
Un fascicolo aperto contro gli hater - Da un anno a questa parte la Procura di Milano ha aperto un fascicolo per una serie di insulti e minacce ricevuti via social network dalla senatrice a vita Liliana Segre. Scampata al campo di concentramento di Auschwitz, Segre da anni gira per l'Italia per far conoscere la sua storia nel tentativo di far conoscere a giovani e meno giovani cosa fu l'Olocausto. La notizia che in Procura il pool antiterrorismo, guidato dal pm Alberto Nobili, abbia aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, sugli hater che se la sono presa con la senatrice a vita si è saputa solo dopo che l'Osservatorio antisemitismo, tramite Repubblica, ha fatto sapere che riceva in media 200 messaggi al giorno carichi di insulti e minacce. Messaggi che, in molti casi, però, non finiscono sul tavolo dei magistrati milanesi perché la normativa non prevede più che l'ingiuria costituisca reato.
La solidarietà della politica - Nei giorni scorsi il mondo della politica ha espresso la sua solidarietà' alla senatrice a vita. La presidente del Senato Elisabetta Casellati ha parlato di "un insulto alla storia e alle istituzioni di un Paese che sul rifiuto dell'antisemitismo e sul ripudio della violenza ha eretto la sua architettura democratica e ritrovato la pace, la liberta' e il progresso". Solidale anche il premier Giuseppe Conte ha annunciato che "invitera' tutte le forze politiche in Parlamento a mettersi d'accordo per introdurre norme contro il linguaggio dell'odio. Via social e a tutti i livelli".
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