Como, "Siamo noi le vittime": parlano i due 20enni con la multa-record per incendio nel bosco
Gli universitari dovranno pagare 13 milioni e mezzo di euro per lʼincendio del 30 dicembre nellʼAlto Lago. "Cʼerano molti focolai", la difesa
"Siamo noi le vere vittime, siamo il capro espiatorio".
Si difendono così su La Stampa Alessio Molteni e Daniele Borghi, il primo addetto alla griglia, il secondo organizzatore della serata a casa dei nonni, dall'accusa di incendio doloso che portò alla distruzione totale di 110 ettari di bosco nell'Alto Lago di Como, la notte del 30 dicembre. I due universitari ventenni, dopo il babecue che avrebbe innescato le fiamme, sono stati multati per 13 milioni di euro e mezzo. "C'erano altri focolai", insistono. Il difensore: "La pena deve essere riabilitativa e avere un senso", ma il procuratore su Il Giorno risponde: "Segnale per tutti".
La difesa dei due universitari "Non è vero che l'incendio è partito dal nostro barbecue, c'erano molti focolai; speriamo che al processo venga fuori la verità", aggiunge Molteni a La Stampa. "Siamo molto dispiaciuti, ma noi siamo vittime di questa storia", conclude lo studente multato e indagato con l'amico Daniele Borghi e i nonni di quest'ultimo proprietari della casa dove era in corso la serata con la carne alla brace con una decina di amici. "Io e Daniele abbiamo subito chiamato i pompieri e ci siamo lanciati nelle fiamme per cercare di spegnerle", sottolinea il ventenne che avrebbe tentato di salvare i mille ettari poi bruciati (di questo 110 completamente in fumo), insieme a case e a un agriturismo che ha perso tutti gli animali.
Il legale: "La pena deve avere un senso" "Qual è il senso di imporre una sanzione amministrativa di 13 milioni e 542mila euro (in base alla legge regionale del 2008, ndr) a due ragazzi che non possono pagarla?", si chiede sempre su La Stampa Ivana Anomali, l'avvocato difensore dei due indagati per incendio doloso. "La pena deve essere riabilitativa e dotata di un senso", conclude.
Il procuratore: "La maxi-multa è un segnale per tutti" "Questa multa è il segnale che bisogna spingere le persone a una maggiore responsabilizzazione nella tutela dell'ambiente, e per portare avanti una politica di prevenzione che disincentivi l'uso doloso o imprudente di agenti infiammabili". Risponde così su Il Giorno il procuratore capo di Como Nicola Piacente. "Oltre al danno ambientale, - precisa - è stato calcolato il costo dei soccorsi, vigili del fuoco e canadair che hanno lavorato per giorni".
Ancora da stimare, invece, i danni reclamati dagli altri proprietari di case e terreni distrutti dal rogo.