Como, scritte no vax contro i giornalisti di una tv locale
Secondo il direttore di Espansione TV, l'emittente presa di mira, l'attacco sarebbe legato a quando aveva definito "imbecilli, vandali e criminali" gli antivaccinisti che avevano imbrattato l'ospedale di Cantù
Fotogallery - Como, scritte firmate no vax contro i giornalisti di una tv locale
Vandali di matrice "no vax" hanno imbrattato, nella notte tra il 31 gennaio al 1° febbraio, a Como, i muri dell'emittente Espansione Tv con insulti alla redazione e al direttore.
Con vernice rossa, a caratteri cubitali, sui muri esterni della sede sono state tracciate le scritte "giornalisti kapò" e "Andrea Bambace servo nazista". Le scritte sono corredate da una doppia lettera "V" cerchiata di rosso, simbolo appunto di movimenti no vax. L'attacco è probabilmente legato a quando, nel mese di dicembre, il direttore di Espansione Tv Bambace aveva definito "imbecilli, vandali e criminali" i no-vax che avevano preso di mira l'ospedale di Cantù con scritte violente anti-vaccini.
Il commento del direttore di Espansione Tv
"Nel momento in cui si esprime una posizione netta si mette in conto anche una risposta - commenta il direttore Bambace - risposta che tuttavia, in un Paese normale, deve rimanere nell'alveo della civiltà. Quindi ribadisco quanto avevo scritto a dicembre: ognuno è libero di credere in ciò che preferisce e di manifestarlo. Il modo in cui lo si fa, però, qualifica il livello delle persone".
Covid, scritte "no vax" sui muri della sede della Cgil di Torino
"Discriminare i lavoratori No Vax è un crimine", "Sindacato nazista" e "Non è vandalismo è lotta per i diritti". Sono alcune scritte di colore rosso, fatte con una bomboletta spray e firmate "V--V", sui muri della sede centrale di Torino della Cgil, in via Pedrotti. Sul raid notturno indaga la Digos della polizia. Nei giorni scorsi ad Acqui Terme (Alessandria) erano state imbrattate le sedi di Cgil, Cisl e Uil con analoghe scritte No Vax.
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Alla redazione e alla direzione di Espansione Tv sono arrivate decine di attestazioni di solidarietà dal mondo giornalistico e politico in modo bipartisan. Sull'episodio è stata presentata alla Questura di Como una denuncia, che ha avviato le indagini per risalire ai responsabili.
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