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Fontana pronto a difendersi in Consiglio, ma M5s prepara la sfiducia | I dubbi sull'eredità della madre e il conto in Svizzera

La Procura di Milano ha fatto sapere di aver avviato una serie di verifiche sui conti svizzeri del presidente di Regione Lombardia come "un atto dovuto"

Attilio Fontana

"Il Movimento 5 Stelle è pronto a presentare la mozione di sfiducia a Fontana. Il presidente, da tempo inspiegabilmente assente, deve venire a riferire in Aula". E' quanto scrive in una nota Massimo De Rosa, capogruppo in Regione Lombardia. "Dalle mascherine pannolino ai test sierologici, senza dimenticare l'ospedale in Fiera, fino al caso camici per il quale è indagato, sono tante le risposte che il governatore deve ai lombardi", spiega De Rosa.

Buffagni: "Giunta non può andare avanti" A rincarare la dose ci ha quindi pensato il viceministro allo Sviluppo economico, Stefano Buffagni, sottolineando che la giunta lombarda "non può andare avanti, e nella vicenda di Attilio Fontana la toppa è persino peggiore del buco". L'esponente M5s non entra "nel merito della vicenda giudiziaria" ma "nella migliore delle ipotesi siamo di fronte alla conferma della inadeguatezza di questa giunta e di chi la guida" spiega.

 

Il fatto che la Regione "abbia chiesto i camici a una società del cognato di Fontana, di cui è azionista sua moglie, non basta già di per sé perché il governatore si dimetta? C'è un chiaro problema di opportunità e la gestione ex post del proprio caso da parte del governatore mi colpisce molto".

 

Fontana pronto a difendersi in Consiglio regionale Il governatore lombardo ha fatto sapere che intende intervenire in Consiglio regionale, forse già nella seduta di lunedì o in quella di martedì convocate per discutere di bilancio. Quanto al conto da cui avrebbe tentato di fare un bonifico al cognato, Andrea Dini, dopo la trasformazione della fornitura a Regione Lombardia di 75mila camici in una donazione, Fontana ha spiegato che "nelle dichiarazioni richieste dalle norme sulla trasparenza sono riportati nel dettaglio i miei patrimoni, non vi è nulla di nascosto e non vi è nulla su cui basare falsi scoop mediatici". I soldi, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbero arrivati da un conto in Svizzera dove erano stati depositati, grazie allo scudo fiscale, 5 milioni e 300mila euro che fino al 2015 erano conservati alle Bahamas con due trust intestati alla madre di Fontana.

 

La procura indaga sul conto svizzero di Fontana  Intanto la Procura di Milano ha fatto sapere di aver avviato una serie di verifiche sui conti svizzeri del presidente di Regione Lombardia. I magistrati hanno quindi sottolineato come si tratti di "un atto dovuto". Le risorse, per quanto dichiarate, saranno al centro degli accertamenti necessari dato che l'indagine sui camici è scattata proprio da un bonifico del presidente al cognato da 250mila euro. 

 

Secondo "La Repubblica", i magistrati vorrebbero far luce sul perché il governatore, dopo il "rientro" dell'eredità materna dalle Bahamas  abbia deciso di gestire 4,4 milioni di euro su conti svizzeri attraverso lo strumento del mandato fiduciario, cioè affidandoli a una società terza.

 

Legale Fontana: "Indaghino su quello che vogliono" Il legale del governatore, Jacopo Pensa, ha fatto sapere che in settimana incontrerà i magistrati per cercare di capire la posizione esatta del suo assistito. "Che vadano a vedere tutto quello che vogliono. Noi siamo tranquilli. È una eredità, scudata, regolarizzata, tracciabile e assolutamente ufficiale", ha quindi commentati Pensa, sottolineando che al momento il governatore non è stato convocato dalla Procura e non ha intenzione di farsi sentire.

 

La richiesta dell'iban dell'azienda del cognato a insaputa del cognato - Tra le varie indiscrezioni che emergono sul caso della fornitura dei camici una riguarda la modalità con cui Fontana avrebbe ottenuto l'iban per il bonifico da 250mila euro fatto sul conto dell'azienda del cognato. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera infatti il governatore avrebbe ottenuto l'iban non direttamente dal marito della sorella, ma dalla centrale acquisti regionale "Aria spa": "Ma l’Iban della società di suo cognato, Fontana non farebbe prima a chiederlo a sua moglie?" avrebbe all'epoca dei fatti commentato proprio il direttore generale della centrale acquisti Filippo Bongiovanni.

 

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