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Arrestato dopo aver narcotizzato e stuprato una ragazza, il gip: "Di Fazio perverso seriale da 13 anni"

Nel 2008 "avrebbe iniziato a  violentare la moglie dopo averla stordita". Le vittime dicono che dava loro "dosaggi abnormi" di sostanze. Un amico 'ndranghetista del manager intimidì una donna                                                                                           

Era stato arrestato a maggio dopo aver narcotizzato e stuprato una studentessa e molte altre donne si erano presentate successivamente per denunciare abusi simili da parte sua.

Oggi del manager farmaceutico Antonio Di Fazio il gip che lavora al suo caso mette in luce che l'uomo è un "perverso seriale almeno da 13 anni". Nel 2008 avrebbe violentato la moglie dopo averla narcotizzata, per poi continuare a stuprare altre donne con la stessa modalità.

Il gip: "Perverso seriale" - Nella nuova ordinanza a carico del 50enne infatti il gip chiarisce che il suo comportamento diventò, da allora, "progressivamente sempre più spregiudicato, pervasivo e violento". E, allo stesso tempo, "più subdolo e raffinato, proprio allo scopo di indurre le vittime in uno stato confusionale  mentale tale da impedire loro di ricordare" e per evitare  qualsiasi "reazione". Negli atti viene evidenziata in particolare la  sua "perversione". 

 

Una vittima intimidita dall'amico 'ndranghetista - Nell'ordinanza si dice poi che, quando una delle vittime di Di Fazio si presentò il 24 maggio in Procura  a Milano per deporre contro di lui,  pochi giorni dopo l'arresto, un suo amico "pluripregiudicato" e "contiguo" alla criminalità organizzata 'ndranghetista si sarebbe appostato fuori dal Palagiustizia per seguirla "con lo sguardo con fare minaccioso, incutendo timore". 

 

Le ricerche sul web - Intanto, le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Milano Porta Monforte hanno accertato da parte di Di  Fazio la "ripetuta e frequente ricerca di immagini sul web riferite a 'ragazze addormentate/narcotizzate  con il cloroformio' fin dal 2016" e una "ricerca di esperienze 'dal vivo' analoghe  a quelle viste in Rete".   

                         

"Nessuna consapevolezza della gravità delle azioni" - Il giudice formula nel provvedimento "una prognosi aspramente negativa per il futuro anche perché, allo stato, Di Fazio non pare aver mostrato alcun segnale di presa di consapevolezza della gravità delle proprie condotte". Si parla negli atti di "utilizzo smodato di benzodiazepine, somministrate in modo occulto alle persone offese in quantitativi sempre maggiori".  

 

Pericolo di fuga - Le vittime hanno messo a verbale, continua il documento,  "effetti pesantissimi sulle loro condizioni fisiche" a causa di un "dosaggio" ritenuto "abnorme".  Il gip mette in luce "la pervicacia delle condotte, la capacità affabulatoria e l'alacrità con cui" Di Fazio "ha cercato di sviare le indagini". C'è poi il pericolo che l'uomo fugga, si legge, dati gli "accertati legami con la Repubblica di San Marino presso cui lavora la sorella",  medico, che potrebbe  costituire per lui "un rifugio". Lo stesso Di  Fazio, intercettato il 5 aprile, diceva, sapendo già di essere stato denunciato dalla prima studentessa: "Questo casino qua finisce, quando Antonello (ossia lui stesso) molla sto c... di Paese... vende tutte le aziende...  Io intanto me  ne vado". 

 

 

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