A "Quarto Grado"

Alessia Pifferi, duello in aula sull'infermità mentale I La difesa: "Aspettiamo le carte giuste"

Nello studio di "Quarto Grado" l'avvocato Alessia Pontenani ventila l'ipotesi di nuovi documenti: "Alle elementari veniva seguita dall'insegnante di sostegno"

15 Mar 2024 - 23:02

Alessia Pifferi è capace di intendere e di volere? Su questo interrogativo si è concentrato il confronto tra psichiatri in un'udienza del processo alla 38enne che deve rispondere di omicidio volontario pluriaggravato della figlia Diana di 18 mesi, morta di stenti dopo essere stata lasciata sola in casa per 6 giorni, nel luglio 2022. Ospite in studio a "Quarto Grado" la legale della Pifferi, Alessia Pontenani, ha ventilato l'ipotesi di nuovi documenti, che certificherebbero l'esistenza dell'infermità mentale. "Stiamo trovando le carte giuste da depositare in Corte d'Assise", spiega l'avvocato. "Sto aspettando dei documenti dalla scuola elementare che frequentava Alessia, lì era seguita dall'insegnante di sostegno".

Nello studio del programma di Rete 4 Pontenani ricorda che per via dei suoi problemi mentali alle elementari la sua assistita era, dunque, seguita da un insegnante di sostegno e che la documentazione sarebbe custodita negli archivi della scuola. In aula lo psichiatra Elvezio Pirfo, incaricato dalla Corte d'Assise di Milano di stabilire le condizioni mentali della donna, ha ribadito la tesi secondo cui la donna è capace di intendere e volere. "Anche ammesso che il test Wais fosse stato metodologicamente attendibile, e non lo è, non avrebbe determinato la possibilità in sé di dire che esisteva una disabilità intellettiva", le sue parole. Secondo Pirfo nel caso della Pifferi non si può parlare di disturbo nel vero senso della parola, ma di una condizione psicologica specifica: la alessitimia.

Di segno opposto è stata la posizione di Marco Garbarini, consulente della difesa di Alessia Pifferi. "La signora comprende le domande ma la qualità delle risposte è da disco rotto", ha detto il perito. "Guardando alla vita della signora Pifferi come si fa a dire che non ci sia stata una compromissione del suo funzionamento in tutte le aree? Ha un funzionamento assolutamente menomato, lo ha sempre avuto, fin da quando andava a scuola", ha aggiunto. Per il pm Francesco De Tommasi nel somministrare il test Wais le psicologhe del carcere, indagate insieme a Pontenani per falso e favoreggiamento, avrebbero manipolato la Pifferi. La sentenza è attesa entro maggio. 

Fotogallery - Alessia Pifferi in aula per il processo per l'omicidio della figlia Diana

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