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Ventimiglia, Gabrielli: "Unica soluzione è portare migranti altrove"

Sulla morte per infarto del poliziotto durante i tafferugli con i No border Gabrielli sottolinea: "Poco serio dare la colpa a loro"

"C'è un solo modo per decomprimere la situazione a Ventimiglia: prendere queste persone e portarle da un'altra parte".

Così il capo della polizia Franco Gabrielli sul caos migranti a Ventimiglia. Commentando il decesso dell'assistente capo Diego Turra, avvenuto per infarto durante i tafferugli con gli antagonisti, ha detto: "Non c'è rabbia nei confronti di nessuno. Certamente addebitare ai No border la morte del nostro collega credo sia poco serio".

Gabrielli ha quindi sottolineato che "non bisogna dimenticare quanto è stato fatto: rispetto a un anno fa è stato realizzato un centro dove dare accoglienza dignitosa a queste persone. C'è la gestione di un flusso che è rimasto costante a fronte del fatto che molte persone stanno risalendo la penisola e molte vengono rimandate qui dai colleghi francesi. Già mantenere livelli di stabilità implica trasferimenti, servizi, programmazione. Per questo mando un plauso al prefetto e al questore di Imperia che hanno saputo gestire la situazione".

Il capo della polizia ha plaudito anche "al reparto mobile che nel momento in cui un loro collega era a terra esanime non ha lasciato la posizione, ha salvaguardato i fermati in modo corretto e gestito al meglio l'ordine pubblico. Dietro queste azioni ci sono uomini e donne che lavorano con grande abnegazione e sacrificio. La mia presenza oggi è un gesto solidarietà e ringraziamento".

Tornando a parlare dei No border, invece, il capo della polizia ha spiegato che "è ovvio che queste persone, molto spesso professionisti dell'agitazione, hanno poco a che vedere con i drammi delle persone che dicono di rappresentare. Anzi, credo che siano più una complicazione alla vita di questi poveri disgraziati e noi gestiremo la situazione come è giusto che avvenga, secondo il codice penale".