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Genova, 13enne avvicina 3 bimbe: ma non è tentato sequestro

La squadra mobile ridimensiona il caso. La ragazzina, probabilmente con qualche problema psichico, non intendeva rapire le piccole

Non c'è stato alcun tentativo di sequestro di persona a Genova ai danni di tre bambine.

Lo dicono alla squadra mobile del capoluogo ligure, spiegando che il caso ha subito una attenzione che va ridimensionata. Il fatto risale a venerdì pomeriggio quando una ragazzina italiana, ben vestita, sembra di 13 anni, forse con qualche problema psichico, si è avvicinata alle piccole nel parco giochi dell'Acquasola nei pressi del tribunale per i minorenni.

Intorno alle 17 di venerdì la ragazzina cerca di portare via tre bambine di cinque anni. L'intervento della mamma di una di loro blocca la giovane.

Allarme sui social network - L'allarme si diffonde con un tam tam di messaggi su Facebook e Whatsapp che nel giro di poche ore vengono letti da centinaia di genitori. "Hanno cercato di rapire tre bambine all'Acquasola, state attenti".

Sabato mattina, ripensando all'accaduto, ma donna fa denuncia alla polizia. "Le bambine stavano giocando nel recinto grande quando questa ragazzina si è avvicinata, ha preso mia figlia e la sua amica per mano e si è allontanata con loro, seguita da un'altra bambina", ha raccontato la mamma. "Le sono corsa dietro e le ho chiesto cosa stesse facendo. Lei mi ha risposto Sono con me. Ma quando le ho detto che erano mia figlia e le sue amiche lei è scappata. Io e il mio compagno abbiamo temuto il peggio".

I genitori iniziano a cercare la ragazzina, e la rivedono dopo un po' rientrare nel parco. La rimproverano e lei risponde di essere con suo padre che aspetta in macchina. "Abbiamo fatto un giro - continua la mamma - ma non abbiamo visto nulla e la ragazzina è di nuovo sparita. A quel punto abbiamo fermato una pattuglia dei vigili urbani e abbiamo raccontato tutto. Anche loro hanno fatto un giro intorno ma non hanno trovato nessuno".

Agenti cercano la ragazzina - Le bimbe si spaventano e si spaventano ancora di più i genitori. "L'amica di mia figlia - continua la donna - mi ha detto che quella bambina le ha stretto molto forte il braccio e che lei non era riuscita a divincolarsi. Ci siamo fatti mille film". Scattano le indagini della squadra mobile, vengono allertati i volontari guardiani dei parchi, e gli agenti delle volanti iniziano a girare in borghese per rintracciare la ragazzina.

Di lei si sa che è bionda, molto pallida. Forse si chiama Elisabetta (al collo ha un ciondolo con questo nome) e ha dei grossi orecchini a forma di cerchio. La polizia ipotizza che sia una abituale frequentatrice del parco con problemi psichici. Ma per non lasciare nulla di intentato nelle prossime ore verranno visionati i filmati delle telecamere delle vie vicine.