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Visita lampo di Trump a Roma: in Vaticano la stretta di mano con il Papa

Poi lʼincontro con Mattarella e Gentiloni. "Grazie allʼItalia per il contributo nella lotta al terrorismo", ha detto il presidente Usa

Visita lampo di Trump a Roma: in Vaticano la stretta di mano con il Papa - foto 1
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E' durata poco più di 20 ore la visita lampo del presidente americano, Donald Trump, a Roma.

Poco glamour da "dolce vita" e tanto lavoro. Nella sua intensa mattinata, Trump vede prima il Pontefice nella Sala del Tronetto dell'appartamento papale. "Un incontro fantastico, non dimenticherò le sue parole", dice Trump a Papa Francesco stringendogli la mano. Poi l'incontro con il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e con il premier, Paolo Gentiloni.

"Trump - recita la nota della Casa Bianca - ha ringraziato l'Italia per il suo contributo agli sforzi nella lotta al terrorismo, per la sua partecipazione alla coalizione globale anti Isis e il suo ruolo attivo in Iraq e in Afghanistan". Quindi si è complimentato con Roma anche per i suoi "importanti sforzi diplomatici per cessare le violenze in Libia".

Al centro della visita la lotta al terrorismo - Una visita informale fortemente condizionata dalla strage delle bambine di Manchester che ha rafforzato la convinzione comune che, come ricorda Sergio Mattarella, la lotta alla jihad "è il primo punto dell'agenda politica, la priorità" per l'Italia come per gli Usa. "Dal G7 impegno comune contro il terrorismo", conferma Gentiloni dopo aver visto Trump. Mentre fonti italiane raccontano che sul "nodo" ancora aperto del protezionismo, si è andati al concreto, ipotizzando il via libera Usa, nella dichiarazione finale del G7, a una formula che affermi il libero mercato ma nella reciprocità tra i Paesi.

La gaffe al Quirinale - Da registrare una piccola gaffe protocollare al Quirinale, dove il presidente Usa non rende gli onori alla bandiera italiana. Per il resto piena cordialità e sintonia transatlantica sui dossier caldi, dalla Libia al tema della migrazione. E soprattutto, fanno notare fonti diplomatiche italiane, grande attenzione e capacità di ascolto da parte dell'inquilino della Casa Bianca e della sua amministrazione nei confronti delle posizioni italiane.

Il viaggio continua a Bruxelles - Da Roma, l'Air Force One è quindi volato a Bruxelles, città che lui stesso in campagna elettorale aveva definito "buco d'inferno". Giovedì mattina sarà nell'Europa Building per un colloquio di un'ora con Jean-Claude Juncker e Donald Tusk, accompagnato dal solo Rex Tillerson. Dopo una ventina di minuti, alla riunione entreranno anche Federica Mogherini ed Antonio Tajani, gli italiani che guidano la politica estera europea ed il Parlamento Ue.

L'incontro con i vertici dell'Ue - Quattro i concetti che gli europei vogliono far arrivare a Trump, dicono oggi fonti diplomatiche europee: riaffermare che Usa e Ue sono i "pilastri del mondo libero", insistere che in campo commerciale si può e deve esserci cooperazione al Wto e c'è spazio per una nuova relazione bilaterale anche se il Ttip è morto, trovare terreno comune in politica estera verso Siria, Libia, Corea del Nord e Russia, far capire che l'accordo di Parigi sul clima non è una minaccia per le imprese, ma un'opportunità.