Confessione shock del primo trafficante di esseri umani pentito
"Chi non aveva i soldi per pagare il viaggio veniva ucciso e i suoi organi venivano rivenduti in Egitto per circa 15mila euro". Sono le dichiarazioni shock del primo trafficante di esseri umani pentito, che da mesi collabora con gli investigatori italiani. Dalle sue parole è scattata la maxioperazione della Dda di Palermo che ha portato a 38 fermi in tutta Italia nei confronti di appartenenti a un'organizzazione criminale attiva nel traffico di migranti.
La centrale delle transazioni finanziarie è stata individuata a Roma, in un esercizio commerciale dove sono stati sequestrati 526mila euro e 25mila dollari in contanti, oltre a un libro mastro riportante nominativi di cittadini stranieri e utenze di riferimento. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, all'esercizio abusivo dell'attività di intermediazione finanziaria, nonché di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, tutti aggravati dal carattere transnazionale.
Nel corso delle indagini, svolte dalle squadre mobili di Palermo e Agrigento e dal Servizio centrale operativo, è stata ricostruita la struttura organizzativa dell'organizzazione e sono stati individuati ingenti flussi di denaro, provenienti dal traffico di migranti. Il network malavitoso transnazionale era composto da 25 eritrei, 12 etiopi e un italiano.
Diverse le modalità utilizzate dal gruppo per far arrivare i migranti sul territorio nazionale, non solo via mare ma anche tramite falsi ricongiungimenti familiari. E' emerso, inoltre, che i principali indagati gestivano anche una fiorente attività di traffico internazionale di catha, droga importata dall'Etiopia, inserita per la legislazione italiana tra le droghe pesanti.