Pasticcio nel bando comunale: richiesti lavoratori semplici e non specializzati. I colleghi: "Scelta folle, giusto assumere persone con handicap, ma non per queste mansioni"
A Roma gli alberi continuano a cadere lungo le strade della Capitale, minacciando la viabilità cittadina. Il Comune ha deciso di arginare la crisi assumendo una nuova batteria di operai destinati ai lavori di potatura della vegetazione pericolante. Dopo la firma dei contratti di assunzione però, si scopre che un operaio su 3 è invalido certificato, anche con impedimenti maggiori al 50%. La causa sarebbe un errore nel bando: erano richiesti operai semplici e non specializzati. La conseguenza? Non potrà salire sulle gru, utilizzare motoseghe o altre attrezzature, arrampicarsi sugli alberi. "Giustissimo che vengano assunte persone con handicap - ragionano i colleghi - ma assegnargli mansioni di questo tipo è folle oltre che pericoloso per la loro incolumità".
I colleghi sconsolati - "Nel Comune sono disponibili tantissimi posti - dice un giardiniere della vecchia guardia a Il Messaggero - uscieri nei musei, guardiani delle ville storiche, portieri degli immobili comunali. E' più giusto e sicuro per le persone invalide che coprano quei ruoli. Roma è diventata una giungla, una trincea: affidare loro queste mansioni è assurdo, servirebbero operai specializzati e nel pieno delle forze". All'unità emergenze, voluta dalla sindaca virginia Raggi per arginare il problema dei quasi 50mila alberi malati e arrivati a fine vita che andrebbero abbattuti, di fatto ancora non è arrivato nessuno dei nuovi assunti. "Ho saputo che sono stati mandati a svuotare i cestini nelle ville" raccontano i colleghi sconsolati.
Il pasticcio delle assunzioni - L'errore dell'amministrazione sarebbe dovuto alla fretta di arginare l'emergenza. Per fronteggiare i crolli nel minor tempo possibile, si è scelto di non procedere tramite concorso pubblico ma di passare per i centri per l'impiego. Il bando però richiedeva figure di "operai semplici" e non di "operai specializzati". Questo ha fatto sì che il fattore dell'esperienza professionale venisse azzerato, dando la precedenza a persone con parametri economici bassi o condizioni di disagio calcolate dall'Isee. "E' stata comunque fatta una prova di abilità", spiegano dal Comune, ma la realtà dei fatti è che nelle unità di crisi non è arrivato nessuno dei nuovi assunti.
Un settore "al verde" - Il Servizio Giardini, nei primi anni del nuovo millennio, poteva contare su quasi 1000 dipendenti che si occupavano dei 44 milioni di metri quadri di spazio verde (Roma è la città con più spazi verdi d'Europa). Oggi, il numero di addetti non arriva a 300 unità. L'amministrazione Raggi, con questa ondata di nuove assunzioni, voleva risollevare una situazione già drastica. Ma la beffa è che dei 38 nuovi giardinieri, nessuno è ancora pienamente operativo. Inoltre, la Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta sull'utilizzo dei fondi destinati alle potature di emergenza. La paura è che per la fretta di correre ai ripari, siano stati abbattuti alberi sani lasciando in piedi migliaia di fusti pericolanti.