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Roma, il giudice dà in adozione una bimba a una coppia di donne

La bambina è figlia di una delle due conviventi: ora prenderà anche il cognome della nuova genitrice

tribunale minori
ansa

Per la seconda volta in Italia, dopo il ricorso presentato da una coppia di donne, il giudice ha dato l'ok all'adozione di una bimba da parte della compagna della madre biologica.

La sentenza, secondo quando raccontato dal

Tg La 7

, è stata deposita dal tribunale del minori di Roma, autorizzando la convivente di una donna, madre di una bimba in età scolare, ad adottare la piccola al cui

cognome verrà aggiunto quella della nuova genitrice

.

Secondo il servizio entrambe le donne sono italiane, non romane ed entrambe appartenenti al ceto medio. "

La piccola è nata grazie al seme di un donatore

, una fecondazione assistita compiuta all'estero qualche anno fa e ha già instaurato con la compagna della madre biologica un legame molto forte", riferisce la cronista.

La vicenda è quasi identica a quella finita sulle prime pagine dei giornali

14 mesi fa

, il 29 agosto 2014, quando sempre dal Tribunale dei Minori uscì una sentenza definita storica, la prima italiana, ovvero il riconoscimento di un progetto di maternità di due donne conviventi stabilmente da dieci anni,

sposate in Spagna ed iscritte nel Registro delle Unioni Civili di Roma

. Nel 2009 una di loro aveva avuto una figlia con la procreazione assistita all'estero.

"Quel provvedimento di adozione - ricorda il Tg La7 - diceva che 'il superiore interesse della minore andava completato con l'estensione del rapporto affettivo alla compagna della mamma e che negandolo, la donna sarebbe stata discriminata, ma soprattutto la bimba non sarebbe stata tutelata giuridicamente'. Il procuratore capo De Angelis, che ha impugnato la sentenza, ribadisce che l'attuale ordinamento non prevede la

'stepchild adoption

' e nel suo parere contrario scrive che 'l'adozione presuppone uno stato di abbandono mentre quella bambina, non solo non e' mai stata abbandonata, è amata sia dalla mamma che dalla compagna, una sorta di zia che tale può e deve rimanere.

Trasformarla in madre una forzatura

, una interpretazione estensiva della norma che conosciamo, si può adottare il figlio del coniuge'. Ma non solo - aggiunge il Tribunale, come riporta la giornalista - 'l'udienza in Corte d'Appello sezioni minori si è tenuta proprio l'altro ieri'".

I giudici hanno

30 giorni per decidere

. Nell'ultimo anno - conclude il servizio - il Tribunale di Roma ha ricevuto moltissime istanze identiche a quella accolta nel 2014 e a quella accolta poche ore fa. Tra le decine di coppie omosessuali in attesa anche qualcuna formata da uomini.