In manette, oltre a Giuliano Castellino, anche Vincenzo Nardulli, esponente di spicco di Avanguardia Nazionale.
Giuliano Castellino © ansa
La polizia ha arrestato Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, e Vincenzo Nardulli, esponente di spicco di Avanguardia Nazionale. Sarebbero tra i responsabili dell'aggressione a un cronista e a un fotografo de "l'Espresso" avvenuta il 7 gennaio a Roma, mentre documentavano la commemorazione dei morti di Acca Larentia al cimitero del Verano. Castellino e Nardulli si trovano ora ai domiciliari.
L'indagine sull'aggressione al giornalista dell'Espresso Federico Marconi e al fotografo Paolo Marchetti che lo accompagnava è stata condotta dalla Digos e coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Eugenio Albamonte. Le misure cautelari agli arresti domiciliari sono state emesse dal gip del Tribunale di Roma Mara Mattioli.
L'aggressione è avvenuta nel pomeriggio del 7 gennaio al Verano, in occasione della commemorazione della strage di Acca Larentia, organizzata al Mausoleo dei Martiri Fascisti dalla Comunità di Avanguardia Nazionale, a cui hanno partecipato circa 60 persone, militanti avanguardisti e militanti di Forza Nuova.
Mentre i due giornalisti documentavano lo svolgimento della commemorazione attraverso riprese video - fotografiche, sono stati aggrediti da alcuni partecipanti alla commemorazione. Così - spiega la questura - "dopo averli accerchiati separatamente, mentre percuotevano violentemente uno, minacciavano di morte l'altro, per poi picchiarlo, con calci e pugni, sottraendogli anche il documento d'identità per conoscerne le generalità, tutto al solo fine di impossessarsi, con violenza fisica e minacce di morte, del materiale registrato nel corso della celebrazione ed impedire loro di esercitare il diritto di libertà di stampa".
Le indagini condotte dalla Digos di Roma hanno accertato che tra gli assalitori c'era anche il capo romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, che nonostante fosse sottoposto al regime della sorveglianza speciale si trovava sul luogo, e Vincenzo Antonio Nardulli, elemento di spicco della "Comunità di Avanguardia Nazionale", nata dalle ceneri di Avanguardia nazionale, movimento disciolto nel 1976 per ricostituzione del partito fascista. Nel corso dell'attività di polizia giudiziaria sono state eseguite perquisizioni nelle abitazioni dei due leader di estrema destra, perquisizioni "che hanno consentito di rinvenire materiale di interesse investigativo".