Francesco ha aperto così la 68esima assemblea generale della Conferenza episcopale italiana
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"No ai convegni che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizzano le comunità omologando scelte, opinioni e persone. Sono sintomi di indebolimento della collegialità". Lo ha detto Papa Francesco aprendo la 68esima assemblea generale della Cei. Rivolgendosi ai vescovi, il Pontefice ha aggiunto: "Non siate timidi o irrilevanti nello sconfessare e sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata".
"Si nota in alcune parti del mondo - ha argomentato Francesco - un diffuso indebolimento della collegialità, sia nella determinazione dei piani pastorali, sia nella condivisione degli impegni programmatici economico-finanziari".
"Manca - ha proseguito - l'abitudine di verificare la recezione di programmi e l'attuazione dei progetti, ad esempio, si organizza un convegno o un evento che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizza le Comunità, omologando scelte, opinioni e persone. Invece di lasciarci trasportare verso quegli orizzonti dove lo Spirito Santo ci chiede di andare".
I laici cristiani non hanno bisogno di un "vescovo-pilota, o di un monsignore pilota o di un imput clericale per assumersi le proprie responsabilità" a livello "politico, sociale, economico, legislativo". Hanno invece tutti bisogno di un vescovo pastore, ha concluso.