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Roma, Sara fu maltrattata dall'ex una settimana prima del delitto

Paduano ha detto di essere confuso su quanto accaduto perché "faccio uso di cannabis". "Volevo spaventarla, ho perso la testa"

Sara Di Pietrantonio venne maltrattata dal suo ex, Vincenzo Paduano, una settimana prima del delitto.

Lo si legge nell'ordinanza del gip di Roma. Il fatto risale al 21-22 maggio e sarebbe avvenuto davanti al nuovo fidanzato della giovane. "Ho chiesto e intimato a Sara di parlare con me. Penso che al termine di una relazione non debba finire il rispetto di una persona, così l'ho presa per un braccio e l'ho fatta entrare in auto", ha detto Paduano al gip.

"Ho perso la testa, volevo spaventarla" - "Ho perso la testa. Avrei preferito esserci io al suo posto", ha affermato Paduano agli inquirenti durante l'interrogatorio. "Non ho capito più nulla. Mi vergognavo, avevo paura di quello che avrebbe potuto raccontare all'indomani", si è giustificato. E ancora: "Volevo spaventarla".

"Faccio uso di cannabis, non mi è chiaro quanto accaduto" - "Non saprei ricostruire perfettamente la scena", ha proseguito. "Ho dato una versione nei giorni scorsi e ne darò probabilmente altre. Faccio uso di cannabis. Il quantitativo di stupefacente che mi è stato ritrovato ce l'ho da Natale e solo per mio uso personale. Non mi è chiaro quanto accaduto".

"Mi avevano consigliato di bruciare l'auto del suo nuovo ragazzo" - Paduano ha quindi raccontato che aveva in macchina la bottiglietta di alcol perché alcune persone con cui si era confidato gli avrebbero consigliato di incendiare l'auto del suo nuovo ragazzo. "Sono un mostro", ha poi aggiunto spiegando: "Non ho colpito Sara. Ho acceso la sigaretta. Eravamo vicini, stavamo continuando a discutere, c'è stata una fiammata. Me ne sono andato. Mi vergognavo".

Gip: "Non portò con sé il telefono per non essere tracciabile" - "Non ho portato il cellulare con me per non avere la tentazione di controllare gli accessi di Sara", ha sostenuto Paduano per spiegare il motivo per cui quella notte ha lasciato sul posto di lavoro il telefono in carica. La versione, però, non avrebbe convinto il gip. "Assume rilievo - si ritiene - la circostanza che Paduano abbia dapprima lasciato in un ufficio il suo telefono cellulare e ciò al fine evidente di non essere 'tracciabile' e abbia poi lucidamente creato un'apparenza di normalità rientrando in ufficio, salutando il collega e poi rientrando a casa", si legge nell'ordinanza di custodia cautelare.

"Il corpo di Sara è stato, volutamente, bersaglio del gesto compiuto da Paduano", ha ribadito il gip nell'ordinanza. "Deve ritenersi che il liquido infiammabile sia stato utilizzato quando Sara Di Pietrantonio non era più a bordo dell'auto e quindi deve concludersi che ella non può essersi sporcata accidentalmente mentre era a bordo dell'auto, come dichiarato dall'indagato". "Ugualmente inverosimile - scrive il gip - è l'affermazione che poi gli indumenti della ragazza abbiano preso fuoco a causa dell'accensione di una sigaretta".

Sara prima di morire: "Vincenzo è un bravo ragazzo, sta soffrendo" - Emerge poi che Sara avrebbe detto alla madre Tina, qualche ora prima di morire parlando dell'ex fidanzato arrestato con l'accusa di l'omicidio: "Vincenzo è una brava persona, sta soffrendo". Sara, poco prima di morire, la sera di sabato aveva incontrato il suo ex a casa sua e la madre, avrebbe raccontato lei stessa agli inquirenti, si complimentò con la figlia per "la pazienza e la maturità dimostrata nell'affrontarlo".