Omicidio Cerciello, in appello ridotte le pene per i due americani
Elder e Hjort, entrambi condannati in primo grado all'ergastolo, dovranno scontare rispettivamente 24 anni e 22 anni
La Corte d'Assise d'appello di Roma ha ridotto le pene per Finnegan Lee Elder e per Gabriel Natale Hjorth per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate a Roma nel luglio del 2019.
Per Elder la condanna scende a 24 anni, mentre per Hjorth a 22 anni. In primo grado erano stati condannati entrambi all'ergastolo.
Dopo la sentenza i legali di Elder hanno reagito in maniera durissima. "Che schifo - ha commentato l'avvocato Borzone -. Un compromesso per cercare di salvare un mentitore ma noi contiamo sempre sull'esistenza di un giudice a Berlino e a Strasburgo. Quello che è successo è indegno. Restano le bugie del testimone principale. Mi riferisco alle 53 bugie di Varriale". Delusione anche da parte dei legali di Hjorth. "Avevamo sicuramente dimostrato l'estraneità di Gabriel - ha affermato l'avvocato Petrelli -. Il mio assistito non aveva previsto l'evento dell'omicidio, che non era prevedibile. Gabriel non ha visto e non ha potuto valutare neanche le conseguenze. Leggeremo le motivazioni e credo che sarà non facile motivare una condanna in una vicenda cosi' complessa. In una situazione come questa ci aspettavamo venisse riconosciuta la sua innocenza".
Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere assassinato, ha sottolineato come "il sacrificio" di suo marito "non deve essere dimenticato: un servitore dello Stato ucciso nel momento più felice della sua vita. Il dovere della memoria non è solo di noi familiari ma è di tutti".
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