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Migranti sgomberati, il comune di Roma trova accordo accoglienza | Sindaco di Forano: "Contrario a ospitarli"

Saranno 40 le persone, quelle in situazione di grave fragilità, ospitate a costo zero nel paese in provincia di Rieti: ma il primo cittadino non ci sta. I vigili del fuoco: "Il palazzo era a rischio incendi".

Migranti sgomberati, il comune di Roma trova accordo accoglienza | Sindaco di Forano:
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L'amministrazione capitolina ha trovato una nuova soluzione per accogliere i migranti in condizioni di maggior disagio dall'immobile sgomberato in via Curtatone.

Il Campidoglio ha firmato un accordo con la società Sea, che gestisce l'immobile di via Curtatone, per mettere a disposizione sei unità immobiliari che consentiranno di accogliere circa 40 persone con fragilità per un periodo di 6 mesi senza alcun onere finanziario per l'amministrazione.

Gli sgomberati si appellano al Papa - "Facciamo appello al Papa chiedendo di aiutarci". A dirlo alcuni dei migranti sgomberati ieri da piazza Indipendenza, nel centro di Roma, in occasione di una conferenza stampa convocata stamattina nei pressi dello stabile di via Curtatone occupato per 4 anni. "Francesco è il Papa di tutto il mondo - hanno aggiunto - ma per ora non sono arrivati segnali dal Vaticano. Gli chiediamo di aiutarci".

Sei villette vicino a Rieti - I circa 40 migranti sgomberati dall'immobile di via Curtatone potranno trovare alloggio in sei villette a Forano in provincia di Rieti. E' questa la soluzione oggetto dell'accordo tra Campidoglio e la società Sea, che gestisce l'immobile sgomberato a Roma e occupato da 4 anni da migranti, per la maggior parte richiedenti asilo. Ora che è stata sottoscritta l'intesa si porterà a termine l'interlocuzione, già avviata in fase preliminare, con i migranti in condizioni di fragilità che potranno e vorranno accedervi.

Il sindaco di Forano: "Contrario a ospitarli" - "Sono assolutamente contrario". Così il sindaco di Forano (Rieti), Marco Cortella (Pd), in merito all'ipotesi di ospitare nel suo comune i migranti sgomberati a Roma. "Come ho spiegato al prefetto - sottolinea - la comunità non lo accetterebbe, non per razzismo ma per oggettivi problemi caratterizzati dall'elevato numero di migranti già ospitati". Cortella lamenta, inoltre, di non essere stato informato: "Decisione calata dall'alto".

Raggi: "Fatto il nostro dovere, altri no" - "In Italia l'accoglienza è ormai una vera e propria emergenza ma, piuttosto che affrontare la questione, stiamo assistendo a un vergognoso scaricabarile. Mi riferisco allo sgombero di via Curtatone a Roma". Lo scrive su Facebook il sindaco di Roma, Virginia Raggi. "Il Comune ha compiuto fino in fondo il proprio dovere - sostiene -, un dovere che non tutti hanno compiuto. Mi riferisco alla Regione che ha disatteso il decreto legge Minniti che la chiama direttamente in causa. Ma anche all'assenza di adeguate politiche nazionali".

La Regione: "Stanziati 40 milioni, silenzio dal Comune" - Da maggio non c'è stata alcuna risposta dal Campidoglio sui 40 milioni stanziati dalla Regione Lazio per l'emergenza abitativa nella Capitale. Replica così l'amministrazione regionale guidata da Nicola Zingaretti a quanto scritto da Virginia Raggi su Facebook in merito allo sgombero dei migranti.

I vigili del fuoco: "Palazzo a rischio esplosione" -  Nell'edificio occupato dai migranti a Roma i vigili del fuoco avevano riscontrato un "elevato rischio di incendio/esplosione" per la presenza di "sostanze infiammabili". E' quanto si legge nella relazione stesa ancora nel 2015 dal comando provinciale di Roma dei Vigili del fuoco che a seguito di un sopralluogo indicavano come "necessario procedere con lo sgombero dell'edificio e la bonifica dello stesso". Nella relazione è indicata la presenza di "decine di bombole di gas Gpl distribuite su tutto l'edificio e destinate ad alimentare utenze di fortuna per la cottura di cibi", "presenza di numerose stufe elettriche utilizzate per il riscaldamento", "l'assenza di qualunque mezzo di estinzione portatile e la mancanza di funzionalità dell'impianto idranti e di rilevazione incendi", "carenza degli impianti di illuminazione si sicurezza e ordinaria".