GRAVI IRREGOLARITA'

Consiglio per la ricerca in Agricoltura, arrestato il direttore e sequestrati beni per 8 mln di euro

La procura di Roma ha riscontrato "gravi irregolarità" nella gestione dell'ente da parte di Ida Marandola. Coinvolte altre quattro persone, accusate di falso, abuso d'ufficio e peculato

05 Mar 2019 - 15:10
 © ansa

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E' stato arrestato dalla Guardia di finanza il direttore generale del Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria Ida Marandola. Un'indagine della procura di Roma ha infatti portato alla luce "gravi irregolarità" nella gestione dell'ente. Coinvolte anche altre quattro persone, accusate a vario titolo di peculato, abuso d'ufficio e falso. Il gip ha disposto il sequestro di beni per otto milioni di euro.

Le irregolarità sulla nuova sede - Secondo la Guardia di Finanza, le irregolarità nella gestione del Crea - che stando al sito istituzionale è "il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal Ministero delle politiche agricole - riguardano innanzitutto la scelta della nuova sede. Il direttore avrebbe indicato un numero di dipendenti superiore a quello reale e così facendo avrebbe avuto la possibilità di selezionare l'immobile sul mercato e non di ricorrere a quelli demaniali a disposizione ma non in grado di soddisfare le richieste.

La scelta delle ditte senza gare pubbliche - Le irregolarità avrebbero interessato anche il procedimento amministrativo che è scaturito dalla scelta della nuova sede: nell'affidare i servizi di trasloco e facchinaggio, i contratti sono stati "artificiosamente frazionati" in modo da non superare la soglia oltre la quale è necessario ricorrere a gare pubbliche, in modo da poter scegliere le ditte che avrebbero poi effettuato i servizi.

La mancata riduzione del canone d'affitto - Agli indagati viene inoltre contestato di non aver ridotto, come previsto dalla legge sulla spending review, del 15% il canone d'affitto di 2 immobili, che avrebbe consentito un risparmio per lo Stato di 700mila euro. Ed infine, dicono ancora inquirenti ed investigatori, sono stati commessi abusi sia nella procedura di stabilizzazione di alcuni precari del Consiglio sia nel pagamento di prestazioni professionali a due collaboratori che, in realtà, non hanno svolto alcuna attività lavorativa.

Altre quattro persone nei guai - Oltre a Marandola, nei cui confronti sono stati disposti i domiciliari, la misura cautelare è scattata anche per un altro funzionario che si trova attualmente all'estero mentre per il dirigente dell'ufficio bilancio, il dirigente e un dipendente dell'ufficio gare e appalti è scattato l'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria. 

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