Lo comunica il direttore del Centro Antiveleni di Pavia
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Non è stata un'intossicazione da metanolo ad uccidere la bambina di nove anni deceduta pochi giorni fa a Roma. Lo precisa in una nota Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni (IRCCS Pavia), che ha eseguito le analisi sul corpo. "L'intossicazione da metanolo, peraltro, avviene per ingestione e non può essere causata da inalazioni, durante preparazione e/o manipolazione artigianale di slime o giochi simili", aggiunge.
"Il Centro ha fornito consulenza clinica e analitica per la piccola - afferma Locatelli - e i dati clinici e i test analitici non hanno consentito di porre diagnosi di intossicazione da metanolo".
In un primo momento si era ipotezzato che la bimba di Matera potesse essere deceduta a causa dello slime fatto in casa. Nella preparazione del gioco infatti è stata utilizzata della schiuma da barba del padre della piccola che poteva contenere alcol metilico. L'elevata quantità di metanolo nel sangue era l'unica anomalia che si riscontrava dalle analisi della bambina. Da qui l'ipotesi che l'arresto cardiaco che ha causato la morte potesse essere stato provocato da un'intossicazione da alcol metilico. Si tratta di una possibilità che ora il direttore del Centro Antiveleni ha però escluso.
Il metanolo, inoltre, non è normalmente presente in prodotti cosmetici e nei prodotti di uso domestico. Secondo il Centro, invece, la produzione in casa dello slime può esporre a rischio di intossicazione da boro, quando preparato a base di questo elemento (l'acido borico), ma si tratta di solito di intossicazioni lievi.