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Mattarella: "Morti sul lavoro inaccettabili per un Paese moderno" | Inail: "In otto mesi quasi tre al giorno"

Il Capo dello Stato: "Numeri allarmanti e drammatici". Il ministro Orlando: "Non possiamo assuefarci agli incidenti"

Mattarella: "Morti sul lavoro inaccettabili per un Paese moderno" | Inail: "In otto mesi quasi tre al giorno" - foto 1
Ansa

La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro "è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica: lavorare non può significare porre a rischio la propria vita".

Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "L'affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese", precisa.

"Numeri allarmanti e drammatici" - "I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici", si legge nel testo del messaggio che il capo dello Stato ha inviato al presidente dell'Anmil Onlus, Zoello Forni.

 

"Storie di vite spezzate" - "Raccontano storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia - sottolinea il presidente della Repubblica -. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona". "Lo sviluppo di nuove tecnologie - avverte Mattarella - ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione".

 

"Lavorare non può significare porre a rischio la vita" - "Lavorare - scandisce il capo dello Stato - non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L'affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese. Con questi sentimenti - conclude il Capo dello Stato - esprimo il mio apprezzamento all'Anmil per l'impegno con cui assiste e sostiene i lavoratori e i loro familiari, e formulo gli auguri per la piena riuscita delle manifestazioni in programma sul territorio nazionale".

In 8 mesi 677 vittime, quasi 3 al giorno - Intanto l'Anmil ha diffuso i dati dell'Inail in merito agli incidenti mortali sul lavoro in Italia che nei primi 8 mesi dell'anno, sono stati 677, con una media di quasi tre vittime al giorno. Rispetto al medesimo periodo del 2021, quando le vittime furono 772, si registra un sensibile calo del 12,3%. In totale, gli infortuni denunciati nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioe' 2.019 al giorno), con un aumento del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie professionali sono state 39.367 (+7,9%).

 

Orlando: "Non possiamo assuefarci agli incidenti" - "Quotidianamente siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime sul lavoro, e anche se il dato statistico risulta in calo, non possiamo rassegnarci ad una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti". A dirlo è il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un messaggio inviato all'Anmil. "Nella mia esperienza posso dirvi che ogni vittima lascia il segno. Tutte le vittime lasciano una ferita indelebile perché sono vite strappate ai loro affetti, alle loro famiglie, alla nostra società".

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