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Rogo ospedale Tivoli, rabbia dei parenti: "Morti per il blackout"

Lo stop alle macchine salvavita potrebbe essere stato letale per i tre anziani

L'incendio che venerdì notte ha devastato l'ospedale di Tivoli ha anche provocato un blackout elettrico che potrebbe essere stata la causa della morte di tre persone.

Ne sono convinti i familiari delle vittime che, il giorno dopo, denunciano l'accaduto ai media. I tre morti erano tutti anziani, uno di questi era nel reparto cardiologia attaccato a macchine salvavita. Alcuni parenti ipotizzano anche che durante il caos dell'incendio siano state fatte anche scelte di "priorità" sui pazienti da portare fuori prima.

Rogo ospedale Tivoli, rabbia dei parenti: "Morti per il blackout" - foto 1
Tgcom24

La rabbia dei parenti in obitorio

 Sale l'indignazione e la rabbia dei parenti delle persone morte nell'incendio all'ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli. Perché secondo qualcuno a provocare i danni non sarebbe stato soltanto il fumo, ma anche il corto circuito provocato dalle fiamme, che potrebbe aver mandato in tilt apparecchiature fondamentali per la sopravvivenza di alcuni pazienti. Ad esserne convinta è anche Barbara Ilari, figlia di Giuseppina Virginia Facca, morta durante il rogo. 

 

Sul corpo di Virginia, entro mercoledì, dovrà essere effettuata l'autopsia, visto che nelle prossime ore sarà conferito dalla Procura di Tivoli l'incarico al medico legale e ad un tossicologo, anche per stabilire quanto l'aria respirata dalle persone decedute nell'incendio possa aver inciso sulla loro morte. Il provvedimento però non allontana le perplessità di Barbara: "Se durante l'incendio c'è stato un blackout e i macchinari non hanno funzionato, è molto possibile che mia mamma sia morta per questo - prosegue -. Quindi mi chiedo a cosa serva un tossicologo per l'autopsia, visto che le cause della morte potrebbero non essere legate solo al fumo ma anche ad altri elementi come questo. La verità non emergerà".

 

Il dubbio sulle bombole d'ossigeno

 Resta quindi da capire se siano bastate le bombole d'ossigeno e come si sia proceduto a portare via i pazienti. "Immagino che durante il caos dei soccorsi - riflette Barbara - sia stata fatta una scelta di priorità sui pazienti. Mi hanno detto di aver tentato di rianimare mia madre, ma resto scettica". L'unica cosa certa è che cittadini e forze dell'ordine si sono attivati in massa, come conferma lo stesso Andrea Biddau, presidente dell'associazione volontari radio soccorso della protezione civile locale di Tivoli: "C'è stato un sistema così ben strutturato tra noi, vigili del fuoco, medici e infermieri che nessuno è stato lasciato come seconda scelta".

 

Le vittime tutte anziane

 A morire nell'ospedale di Tivoli durante l'incendio sono stati tre anziani. Si tratta di Romeo Sanna, Pierina di Giacomo (86 anni) e Giuseppina Virginia Facca (84 anni). La prima vittima è stata scoperta nel reparto di Cardiologia durante l'intervento dei vigili del fuoco, mentre altre due erano ricoverate nel reparto di Medicina. Una persona è morta durante il trasporto in ambulanza, due sono decedute sul posto.

 

Papa: prego per le vittime

 Al termine dell'Angelus Papa Francesco ha assicurato la sua "preghiera anche per le vittime dell'incendio avvenuto due giorni fa nell'ospedale di Tivoli". Sono le parole del pontefice prima di salutata con "affetto i romani e i pellegrini di tutta Italia e del mondo" giunti in piazza San Pietro.

 

Asl, da lunedì oncologia operativa a Colleferro

 "La UOC di Oncologia sarà operativa dal giorno 11 Dicembre dalle ore 14.30 presso il Day Hospital Oncologico dell'Ospedale Parodi Delfino di Colleferro. I pazienti programmati per il giorno 11 dicembre sono stati tutti avvisati.  Giornalmente verranno contattati tutti i pazienti al fine di garantire nei tempi previsti il programma terapeutico. Le visite oncologiche verranno effettuate presso l'ospedale Angelucci di Subiaco.  Attraverso il Recup si contatteranno tutti i pazienti per programmare le visite di follow-up. Verranno garantite tutte le prime visite oncologiche", lo ha reso noto la Asl Roma 5.

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