Il Papa: "Amatrice nel cuore, la ricostruzione tarda ancora a decollare"
Il Santo Padre a tre anni dal devastante terremoto denuncia che "sono sempre i poveri a pagare il prezzo più alto delle devastazioni ambientali"
Il Papa ha inviato un messaggio alle "Comunità Laudato si'" riunite ad Amatrice.
"È un segno di speranza il fatto di ritrovarsi propio ad Amatrice, il cui ricordo - sottolinea Francesco- è sempre presente al mio cuore". "Non solo è un segno di prossimità per chi vive tra il ricordo della tragedia e la ricostruzione che tarda a decollare, ma esprime la volontà di far risuonare forte che sono i poveri a pagare il prezzo più alto delle devastazioni ambientali".
"Le ferite inferte
all'ambiente sono inesorabilmente ferite inferte all'umanità
più indifesa", sottolinea il Santo Padre. Partendo dal
tema scelto dal convegno, l'Amazzonia, il pontefice chiarisce: "La
situazione dell'Amazzonia è triste paradigma di quanto sta
avvenendo in più parti del pianeta: una mentalità cieca e
distruttrice che predilige il profitto alla giustizia; mette in
evidenza l'atteggiamento predatorio con il quale l'uomo si
rapporta con la natura".
Il pontefice aggiunge: "Per favore, non
dimenticate che giustizia sociale ed ecologia sono profondamente
interconnesse! Ciò che sta accadendo in Amazzonia avrà
ripercussioni a livello planetario, ma già ha prostrato migliaia
di uomini e di donne derubate del loro territorio, divenute
straniere nella propria terra, depauperate della propria cultura
e delle proprie tradizioni, spezzando l'equilibrio millenario
che univa quei popoli alla loro terra. L'uomo non può restare
spettatore indifferente dinanzi a questo scempio, né tanto meno
la Chiesa può restare muta".