Il caso

Gioielli di casa Savoia, rigettata la richiesta di restituzione

Gli eredi di casa Savoia ricorreranno alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

16 Mag 2025 - 13:25

Gli eredi di casa Savoia ricorreranno alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo dopo che il tribunale civile di Roma ha rigettato la richiesta di restituzione di gioielli e beni mobili personali depositati presso la Banca d'Italia da Umberto II. È quanto rende noto il loro legale, l'avvocato Sergio Orlandi annunciando che la richiesta alla Cedu verrà inoltrata anche per "la restituzione, da parte dello Stato Italiano, del valore di tutti gli immobili appartenuti alla famiglia Savoia".

"Gli eredi si aspettavano l'esito di questa sentenza. Il Tribunale sull'appartenenza dei gioielli ai Savoia - spiega Orlandi in una nota - non ha attribuito valore decisivo ai diari del Governatore della Banca d'Italia Luigi Einaudi, poi Presidente della Repubblica Italiana. Einaudi ha affermato: 'Potrebbe ritenersi che le gioie spettano non al demanio dello Stato, ma alla famiglia reale' e riporta anche l'opinione del Presidente del Consiglio De Gasperi, pienamente d'accordo con lui".

L'avvocato aggiunge che "nel diario di Einaudi veniva confermato, a pagina 659, come il Re dovesse rendere conto dei diritti dei propri figli, testualmente: 'L'impressione sua è anche quella che il Re abbia dimostrato grande scrupolo potendosi sostenere la tesi che le gioie siano cosa di famiglia e non del demanio dello Stato. Del resto la formula usata di consegna 'a chi di diritto' salva le eventuali ragioni del Re, il quale d'altronde mi aveva lasciato intendere che egli doveva anche tener conto dei figli e dei loro eventuali diritti patrimoniali, non potendosi sapere quale sorte ad essi riservava l'avvenire'", conclude la nota.

I gioielli - I gioielli in questione sono diamanti, perle, collane, preziosi di ogni genere del valore di circa 300 milioni di euro.

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