A GORIZIA

Friuli,adottano 17 cuccioli sequestrati Traffico lecito, li devono restituire

La beffa a 17 famiglie di Gorizia che avevano accolto in casa i cagnolini trovati dalla guardia forestale in un furgone proveniente dalla Slovacchia. Il "legittimo proprietario" ottiene un certificato di trasporto e li rivuole indietro. L'alternativa: pagare 800 euro

13 Giu 2014 - 11:36
 © dal-web

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Prima hanno adottato un cagnolino rimasto senza casa e senza famiglia. E adesso quel cucciolo lo devono restituire o pagare 800 euro. La brutta storia in provincia di Gorizia, a Lucinico, dove nel dicembre 2013 viene intercettato un furgone, proveniente dalla Slovacchia, con 30 cuccioli a bordo. Il furgone viene sequestrato dalla guardia forestale, 13 cagnolini muoiono quasi subito, gli altri 17 vengono adottati. E adesso vanno restituiti.

Le 17 famiglie che li avevano adottati infatti sono state poste davanti all'aut aut e i loro cucciolotti rischiano di dover abbandonare la loro nuova casa. A portare qui i cagnolini, tutti privi di pedigree, del libretto delle vaccinazioni, di antirabbica, senza permessi di trasporto e con il passaporto in bianco, era stata la ditta Max Ornithology Srl di Massimo Boario, con sede a Loira (Treviso). Una volta sequestrato il furgone, come racconta il "Piccolo" di Trieste, la magistratura aveva messo sotto sequestro gli animali e in breve tempo i sopravvissuti avevano trovato casa.

Incredibili gli ultimi sviluppi della vicenda. A casa dei nuovi padroni dei cagnolini è arrivata una raccomandata per avvisarli che il direttore dell'Uvac (Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari) del Piemonte ha disposto il dissequestro dei cani. Gli animali vanno dunque restituiti al più presto al legittimo proprietario: quel Massimo Boario di Treviso, che sarebbe anche disponibile a vendere i cuccioli per 800 euro l'uno. Insomma, chi ha adottato i cagnolini ha poca scelta.

"Che vergogna - dice Claudia Comelli, maresciallo del corpo forestale regionale -. Questo signore è riuscito a ottenere dalla Slovacchia un nuovo certificato di trasporto. Magari grazie alla complicità di qualche veterinario slovacco". Insomma, ha rimesso le cose a poste e, con le carte in regole, chiede indietro cuccioli senza valore di mercato. Boario è stato contattato da alcuni dei proprietari, ma questo signore non ha avuto mezzi termini: o gil rendono i cani oppure fuori i soldi. Ed è anche stato fissato un termine perentorio: il 14 giugno.

"Qualcuno si è rivolto a un legale - riprende la Comelli - per tutelare se stesso e il proprio cagnolino, che, se restituito, si ritroverebbe di nuovo dietro una gabbia, in mani poco attente al suo benessere. Questa tratta dei cuccioli deve finire. Invito i proprietari di questi cani a unirsi e a non arrendersi".