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"Quello che abbiamo vissuto non ha niente a che vedere con lo sport e con il suo spirito", ha detto don Massimo, fratello di Marianella, celebrando i funerali
Una chiesa gremita, a Cesano, all'estrema periferia nord di Roma, per l'ultimo saluto a Raffaele Marianella, l'autista rimasto ucciso nell'agguato al pullman dei tifosi del Pistoia Basket del 19 ottobre. Il feretro dell'uomo è stato accolto sulle note della canzone di Renato Zero "I migliori anni della nostra vita" e dall'inno della sua squadra del cuore, "Grazie Roma".
"Quello che abbiamo vissuto non ha niente a che vedere con lo sport e con il suo spirito. Non dobbiamo farci sopraffare dalla rabbia: dobbiamo vincere il male con la forza del bene". Queste le parole di don Massimo, fratello di Marianella, celebrando i funerali.
Al termine dell'Eucaristia, padre Massimo ha ringraziato tutta la comunità per la vicinanza a nome dell'intera famiglia: "Quando assistiamo a questi gesti - ha precisato - sembra che la vita della persona non abbia alcun valore. Ma noi non vogliamo che questo prevalga nella nostra società". "Occorre trovare le ragioni per restare uniti. Dopo questi interminabili giorni, a titolo personale, dico: quando le parole risultano inadeguate, il silenzio e la preghiera - ha aggiunto - devono essere le armi per superare il dolore, e ritrovare la speranza".