La malattia, di cui l'uomo soffre da alcuni anni, è stata ritenuta la causa di quelle esplosioni di violenza. Il gip del tribunale di Firenze ha accolto la richiesta del pm, archiviando la denuncia della donna
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Violento, ma depresso. Un uomo è stato scagionato dall'accusa di lesioni e minacce nei confronti della moglie (una volta l'avrebbe perfino inseguita brandendo un grosso coltello) perché depresso. La malattia, di cui l'uomo soffre da alcuni anni, è stata ritenuta la causa di quelle esplosioni di violenza e così invalidante da escludere la volontarietà delle azioni del marito. E' con queste motivazioni che il gip del tribunale di Firenze ha accolto la richiesta del pm, archiviando la denuncia della donna nei confronti dell'uomo. Lo riporta La Nazione.
I due sono separati, ma vivono sotto lo stesso tetto per "impossibilità di trovare altre sistemazioni". Hanno tre figli, di cui uno adolescente. Da tempo l'uomo, riconosciuto invalido per via della depressione, era diventato violento, per cui la moglie lo ha denunciato per maltrattamenti. Dopo un anno di indagini, il pm ha chiesto l'archiviazione del caso. Richiesta poi accolta dal gip.
"Ci siamo opposti a questo provvedimento chiedendo al tribunale di effettuare una perizia, perché se l’uomo è non punibile perché incapace di intendere e di volere allora sia valutata la sua pericolosità sociale e siano adottati provvedimenti conseguenti. Riteniamo che sia necessario intervenire perché la situazione è di oggettiva pericolosità - spiega a La Nazione l’avvocato della donna, Saverio Giangrandi - Si dice sempre di segnalare gli episodi di violenza in famiglia, per evitare il rischio di pericolose degenerazioni. Ma se quando accade si arriva ad archiviazioni con motivazioni non logiche, allora il problema rimane".
Nel caso specifico, "gli accertamenti non sono stati fatti e il rischio sussiste. Il diritto penale prevede una pena in caso di responsabilità, ma di fronte all’incapacità si possono emettere misure di sicurezza per arginare la pericolosità sociale", conclude il legale.