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Fase 2, il piano per i bambini: "A maggio nei parchi e a giugno nei centri estivi"

Il progetto illustrato dal ministro della Famiglia Elena Bonetti per consentire ai ragazzi di uscire dallʼisolamento del lockdown e appoggiare i genitori quando torneranno al lavoro

Spagna bambini

La Fase 2 potrebbe prevedere per bambini e adolescenti la possibilità di andare nei parchi a maggio e di frequentare i campi estivi a giugno. E' il piano per l'infanzia discusso dal ministro della Famiglia, Elena Bonetti. L'obiettivo è studiare le modalità per consentire ai piccoli di uscire dall'isolamento casalingo dopo il lockdown. Allo studio anche un piano per sostenere i genitori che rientreranno al lavoro con i figli a casa da scuola. 

Videoconferenza - Il ministro ha illustrato il suo piano in una videconferenza a cui hanno partecipato anche la responsabile della Pubblica istruzione Lucia Azzolina, del Lavoro Nunzia Catalfo, dello Sport Vincenzo Spadafora, il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa, il presidente dell'Anci Antonio Decaro, quello dell'Upi Michele De Pascale, la vicepresidente dell'Emilia Romagna Elly Schlein, il sindaco di Firenze Dario nardella e il presidente della Società italiana di pediatria Alberto Villani. 

 

Minori e distaccamento - Il confronto è partito dal "Documento della società italiana di pediatria", che ha richiamato "la politica a sviluppare linee d'indirizzo che si basino su prove scientifiche e raccomandazioni internazionali". Il punto fermo è che i minori in qualsiasi luogo saranno ospitati dovranno rispettare al massimo le regole del distanziamento sociale, per tale ragione la prima ipotesi formulata è che sranno divisi in piccoli gruppi: 4 o 5 con un educatore. 

 

Nei parchi a maggio e nei centri estivi a giugno - Nella riunione si è deciso di mettere a punto due protocolli e alcune linee guida da sottoporre al presidente del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico: il primo documento per consentire da maggio attività "in spazi aperti e accessibili a piccoli gruppi contingentati". E per questo c'è al vaglio l'ipotesi di "dare maggiori risorse agli enti locali e alle famiglie per i servizi educativi". Il secondo protocollo è per l'attività dei centri estivi a giugno con la collaborazione del mondo sportivo, del terzo settore, anche qui con gli enti locali che dovranno individuare e mettere a disposizione gli spazi. Bonetti assicura che saranno disponibili "risorse aggiuntive" e Catalfo valuta "l'ipotesi di usare il bonus baby-sitter in maniera più flessibile anche per il pagamento" dei centri estivi e "la possibilità di finanziare i progetti proposti dagli enti locali con fondi del mio ministero". 

 

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Attenzione al rischio contagio - Decaro, Nardella e de Pascale insistono che "si lavori da subito a fissare regole certe che dispongano un numero massimo di bambini per ciascun operatore dedicato e che i gruppi siano fissi, che non cambi chi partecipa alle attività, per tenere sotto controllo il contagio". Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha definito la riunione "utile", pur ammettendo che il tema è "molto complicato perché serviranno luoghi in cui non si rischia per la tutela della salute". 

 

In stand-by gli aiuti a bambini e famiglie - Rimangono in stand-by per l'infanzia altre due proposte più volte reiterate dal ministro Bonetti: l'assegno straordinario universale per tutti i figli fino a 14 anni e la richiesta di riaprire i servizi all'infanzia tra zero e sei anni. A sostenere le stesse proposte anche il gruppo di parlamentari di maggioranza riuniti nel "tavolo bambini e bambine" che, dopo l'incontro di lunedì con il premier Cotne, chiedono che il nuovo dl tuteli i più piccoli e propongono un lungo elenco tra cui il "sostegno al reddito per le famiglie povere con bonus per figli minorenni; supporto piscologico e materiale per neogenitori e neonati; pasto scolastico alle famiglie più povere; mascherine e guanti per i più piccoli". Richiesto inoltre l'inserimento di un tecnico esperto di infanzia e adolescenza nella task force. 

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