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Epatite sconosciuta nei bambini, in Italia 2 casi confermati su 11 segnalazioni | Due ricoverati a Bergamo: uno sottoposto a trapianto

"Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid", sottolinea il Ministero della Salute. Finora sono stati riscontrati 108 casi nel Regno Unito, 30 nell'Unione europea e 9 negli Stati Uniti

Il Ministero della Salute ha inviato una circolare a regioni, strutture sanitarie e medici per fare il punto sui casi di epatite acuta di natura non conosciuta riscontrati nell'ultimo periodo nei bambini.

"Al 22 aprile sono giunte in totale 11 segnalazioni che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse Regioni italiane (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia, Toscana e Veneto)", si legge. Solo 2 casi sono confermati e a uno giudicato "possibile" è stato eseguito un trapianto. "Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti Covid", sottolinea il Ministero.

Una positività per Adenovirus o per SARS-CoV-2 è stata per ora riportata solo in 2 casi sospetti. "Il ruolo degli Adenovirus in queste forme ipotizzato nel Regno Unito non è però confermato". Si tratta, si legge nella circolare, di segnalazioni relative a casi sporadici sparsi sul territorio nazionale. Di questi un paziente non rientra nella definizione di caso (ricoverato prima del gennaio 2022); 2 casi sono in corso di valutazione per possibili ulteriori cause eziologiche; 4 sono definibili come "sospetti" (gli esami sono al momento in corso o non definiti); 2 definiti come "possibili" (età superiore ai 10 anni) e 2 casi "confermati". Diverse Regioni (Campania, Piemonte, Liguria, Valle d'Aosta, Calabria, Puglia) hanno comunicato di non avere al momento casi da segnalare.

 

Prosegue intanto il miglioramento per il bambino di Prato ricoverato all'ospedale Bambino Gesù, arrivato in gravi condizioni rischiando un trapianto di fegato che è stato poi scongiurato. In Lombardia due bambini sono stati ricoverati all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: uno, di 11 anni, ha avuto la necessità di un trapianto.

 

"Nessun legame con il vaccino anti Covid" - "Non è stato identificato alcun legame con il vaccino anti COVID-19 e un questionario somministrato ai casi, su alimenti e abitudini personali, non ha identificato alcuna esposizione comune. Sebbene le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi un'eziologia virale di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l'ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Sono state avviate, e sono in corso, anche indagini tossicologiche", si legge ancora nella circolare del Ministero della Salute.

 

 

"Segnalare ogni eventuale caso" - Il Ministero della Salute sollecita la segnalazione di ogni eventuale caso di epatite acuta che risponda alla definizione di caso attualmente adottata dall'Oms. "Si raccomanda, in questa fase, volendo privilegiare sensibilità rispetto a specificità, di valutare ed eventualmente segnalare anche i casi parzialmente rispondenti alla definizione di caso. Si raccomanda altresì di prevedere in ogni caso la conservazione dei campioni biologici per consentire ogni altro eventuale accertamento ritenuto necessario", si legge ancora nella circolare. 

 

I casi nel mondo - Al 21 aprile, il Regno Unito ha riferito di 108 casi di epatite acuta di natura non conosciuta, di cui 8 sottoposti a trapianto. Il quadro internazionale è riferito nella circolare del Ministero. Nei Paesi europei al momento si contano 38 casi, considerando anche gli 11 casi in Italia. Questa la situazione negli altri Paesi:

Irlanda: 3 casi di epatite grave da marzo, in bambini di età compresa tra 4 e 11 anni, un caso è risultato positivo al test per rinovirus; un caso positivo al test per Herpes virus-7; nessun caso è risultato positivo al test SARS-CoV-2 e al test per Adenovirus.

Spagna: 13 casi da gennaio, di cui 7 confermati, 3 maschi e 4 femmine di etàcompresa tra 18 mesi e 7 anni, 6 possibili, 2 maschi, 3 femmine e 1 caso di cui non è nota l'informazione, di età compresa tra i 12 e i 16 anni.

Paesi Bassi: 4 casi, di cui 3 hanno richiesto trapianto.

Danimarca: 3 (forse 4) casi da dicembre.

Francia: 2 casi sospetti.

Belgio: 1 caso di 10 anni risultato positivo al test per Adenovirus.

Romania: 1 caso di 4 anni con esordio a marzo 2022. Il caso è risultato negativo ai test per Adenovirus e SARS-CoV-2, ma presentava sierologia positiva per SARS-CoV-2.

Svezia: al momento sono stati riferiti dai media notizie di casi sospetti.

Stati Uniti: inoltre, l'ECDC (il Centro europeo per il controllo delle malattie) ha segnalato che i media statunitensi hanno riportato 9 casi di epatite acuta tra i bambini di età compresa tra 1 e 6 anni segnalati dallo Stato dell'Alabama negli Stati Uniti, e risultati positivi all'Adenovirus. Ulteriori indagini sono in corso da parte dei CDC (Centers for Disease Prevention and Control).

Regno Unito: il 12 aprile 2022, i casi osservati nel Regno Unito a partire da gennaio erano in totale 74, la maggior parte dei quali in bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni: 49 casi sono stati osservati in Inghilterra, 13 in Scozia e il resto in Galles e Irlanda del Nord. Dei 13 casi riportati dalla Scozia, in due coppie i casi erano epidemiologicamente collegati. Tre casi sono risultati positivi all'infezione da SARS-CoV-2, 5 sono risultati negativi e per 2 casi è stata documentata una pregressa infezione da Sars-CoV-2 nei tre mesi precedenti l'esordio dell'epatite. Undici di questi 13 casi sono stati sottoposti a test per Adenovirus e 5 sono risultati positivi. La presentazione clinica dei casi identificati al momento nel Regno Unito risponde a una grave epatite acuta, con livelli aumentati di enzimi epatici (AST o ALT maggiori di 500 IU/L) e in molti casi, con ittero.

 

I casi hanno riportato sintomi gastrointestinali, tra cui dolore addominale, diarrea e vomito nelle settimane precedenti. La maggior parte dei pazienti non presentava febbre. Alcuni sono stati ricoverati presso unità di epatologia pediatrica e in alcuni casi è stato necessario procedere ad un trapianto di fegato.

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