FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Badante morì di Covid a Ravenna, la famiglia fa causa all'anziano datore di lavoro: "Lo contagiò"

I parenti hanno chiesto un milione e duecentomila euro circa di danni, patrimoniali e non, all'uomo

covid coronavirus terapie intensive terapia intensiva ospedale
IPA

Un milione e duecentomila euro circa di danni, patrimoniali e non.

È quanto chiesto dai familiari di un badante di origine romena - morto l'anno scorso a 68 anni di Covid - all'anziano suo datore di lavoro, un 83enne ravennate, inquadrandolo quale persona che lo aveva contagiato. La causa, che partirà giovedì davanti al giudice del Lavoro Dario Bernardi del Tribunale di Ravenna, vede tra i soggetti citati oltre all'anziano anche l'assicurazione di quest'ultimo e l'Inail.

Come riporta Il Resto del Carlino, secondo quanto lamentato dagli eredi del defunto, il contagio era avvenuto sul luogo di lavoro e il Covid era stato la causa esclusiva, o prevalente, del decesso del badante il quale era stato assunto nel gennaio 2021 come lavoratore domestico part time (25 ore) quindi dal 23 al 28 agosto era andato in ferie per contrarre il virus poco dopo il suo rientro alla casa dell'anziano. Quest'ultimo aveva contratto il virus con tampone del primo settembre ma si era salvato (è vaccinato) mentre il tampone del badante risale al 3 settembre.

 

La difesa: "Il defunto non era vaccinato e si curava con metodi alternativi" - Secondo quanto delineato dal datore di lavoro, tramite memoria difensiva anche dell'assicurazione, è impossibile accertare il nesso causale tra l'infezione del badante e l'ambiente di lavoro. Ma soprattutto il collaboratore domestico non era vaccinato. Quando i figli dell'anziano gli chiedevano spiegazione, lui avrebbe riferito che si sentiva forte e in buona salute e che il Covid non gli faceva paura. L'uomo, sempre secondo la difesa, dopo il contagio si sarebbe inoltre inizialmente curato con metodi alternativi e cioè assumendo prima erbe e infusi e poi antipiretici. Ma dato che la febbre persisteva, alla fine era stato visitato dai medici dell'Usca e subito dopo portato in pronto soccorso.

TI POTREBBE INTERESSARE

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali