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Eitan, i giudici: "Il tutore legale sia un professionista esterno, non la zia"

Il piccolo, unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, continuerà a vivere a casa della zia paterna Aya

Il Tribunale per i minorenni di Milano ha accolto il reclamo presentato dai nonni materni di Eitan contro la nomina della zia paterna Aya come tutrice legale.

Per il piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone è stato nominato come "tutore" in "sostituzione" della zia "un professionista esterno a entrambe le famiglie di origine". Il bambino continuerà comunque a vivere con la zia.

"Nell'interesse del minore accogliamo con soddisfazione la rimozione di Aya Biran come tutore a favore di un terzo, come era stato richiesto fin dall'inizio dai nonni materni", hanno commentato gli avvocati Sara Carsaniga e Paolo Polizzi, legali di Shmuel Peleg e Esther Cohen, i nonni materni di Eitan.

 

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E' "necessario nell'interesse del minore che la funzione di tutore" venga svolta "da una figura terza, estranea all'aspra conflittualità che si è aperta" tra i rami familiari "nonostante l'esplicito richiamo alla collaborazione" da parte del "giudice tutelare". E' uno dei passaggi del provvedimento.

 

Il 9 dicembre si era svolta, davanti al Tribunale per i minorenni di Milano, un'udienza nella quale si era discusso del reclamo presentato dai nonni materni di Eitan contro la nomina della zia paterna Aya Biran come tutrice legale. Nomina stabilita a fine maggio dal Tribunale di Torino e poi confermata da un giudice di Pavia ad agosto. Dopo la discussione dei legali dei due rami familiari, i giudici si erano riservati di decidere e lo hanno fatto oggi.

 

Il procedimento, davanti al Tribunale per i minorenni e con al centro una serie di questioni poste dagli avvocati dei nonni (che hanno contestato anche la presunta falsità del verbale di nomina basato su un documento di un medico) era iniziato il 22 ottobre con una prima udienza. Tra l'altro, la zia paterna nei mesi scorsi ha già presentato richiesta al Tribunale per l'adozione del minore, così come ha fatto, tra l'altro, anche la zia del ramo materno del piccolo. Il procedimento sull'adozione è autonomo ed è diverso da quello sulla nomina del tutore che deve fare in questa fase gli interessi, su tutti i fronti, del minore.

 

Eitan è tornato in Italia il 3 dicembre dopo la sentenza della Corte suprema di Tel Aviv che ha riconosciuto, come le due precedenti decisioni, la sottrazione internazionale, l'11 settembre, del piccolo da parte del nonno Shmuel Peleg, destinatario di un mandato d'arresto a seguito delle indagini dei pm pavesi anche a carico del presunto complice Gabriel Alon Abutbul, arrestato a Cipro e in attesa di estradizione, e della nonna Esther Cohen, indagata in concorso per il sequestro.

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