aveva 89 anni

E' morto Pietro Pinna, primo obiettore di coscienza in Italia

Si rifiutò di fare il servizio militare obbligatorio e per questo fu condannato a diciotto mesi di carcere

15 Apr 2016 - 17:57

E' morto il 13 aprile a Firenze, all'età di 89 anni, Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza al servizio militare per motivi politici e fondatore, con Aldo Capitini, del Movimento nonviolento.

Il periodo in carcere - Pinna era nato nel 1927 a Finale Ligure. Chiamato alle armi nel 1948, e influenzato dal pensiero del pacifista Capitini, rifiutò di prestare il servizio di leva. Processato per disobbedienza, fu condannato al carcere una prima volta per dieci mesi e successivamente per altri otto. Venne infine riformato per "nevrosi cardiaca", ma altre volte nel corso della vita ha pagato con il carcere le sue scelte nonviolente.

La fondazione del Movimento non violento - Diventato uno dei più stretti collaboratori di Capitini, organizzò con lui la prima Marcia per la Pace Perugia-Assisi nel 1961 e le tre successive. Continuò a operare nel Movimento Nonviolento per tutta la vita, diventandone segretario nazionale dal 1968 al 1976. Nel 2008 è stato insignito del Premio Nazionale Nonviolenza e nel 2012 la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze per la Pace. 

L'attenzione verso i giovani - In questo impegno per la nonviolenza specifica – fatto di disobbedienze civili, marce antimilitariste, azioni dirette nonviolente per il disarmo unilaterale – Pinna ha speso ogni momento del la sua esistenza, coerente e rigoroso soprattutto con se stesso, sempre aperto all’incontro con l’ altro nella tensione e familiarità della ricerca della verità. Oggi, i giovani, che tanto a cuore stavano a Piero, che si affacciano all’esperienza del servizio civile, sanno – o dovrebbe sapere – che la loro esperienza di difesa civile non armata e nonviolenta è possibile soprattutto grazie a suo impegno.

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