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Il monumento commemorativo in ricordo della bambina morta nel 2022 è stato deturpato con scritte offensive. La condanna del sindaco Segala e l'indignazione dei cittadini
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Una targa posizionata nel cuore di San Giuliano Milanese per ricordare la tragica scomparsa della piccola Diana Pifferi, la bambina morta di stenti nel 2022 dopo essere stata abbandonata dalla madre, è stata recentemente vandalizzata. Il gesto, compiuto da ignoti, ha suscitato una forte reazione nella comunità locale, dove la memoria della vicenda è ancora viva e dolorosa. Sul monumento sono comparse scritte offensive e simboli incomprensibili, che hanno profondamente offeso familiari e cittadini. Immediata la condanna del sindaco Marco Segala, che ha definito l'atto "ignobile" e ha promesso azioni concrete per risalire ai responsabili. Anche la zia della piccola, Simona, ha espresso tutto il suo sdegno, denunciando pubblicamente l'accaduto. L'intera città si interroga ora sul senso di un gesto tanto crudele quanto ingiustificabile.
Il monumento in onore di Diana Pifferi si trova in via Trieste, a pochi passi dal centro di San Giuliano Milanese. La targa era stata installata il 20 luglio 2023, esattamente un anno dopo la morte della bambina, per iniziativa della zia materna e con il sostegno dell'amministrazione comunale. Nella notte tra il 7 e l'8 agosto 2025, ignoti hanno imbrattato la superficie commemorativa con scritte incomprensibili realizzate con vernice spray nera. Il danneggiamento è stato scoperto nella mattinata seguente da alcuni passanti, che hanno immediatamente avvisato le autorità. Sul posto è intervenuta la polizia locale per effettuare i rilievi, mentre gli uffici comunali si sono attivati per la rimozione delle scritte e il ripristino del decoro. La zia Viviana ha espresso pubblicamente la sua amarezza, definendo il gesto "un atto indegno e incivile".
Il primo a intervenire è stato il sindaco di San Giuliano, Marco Segala, che ha commentato con fermezza: "Un atto ignobile che offende la memoria di una bambina e ferisce l'intera comunità. Non possiamo accettare simili gesti, soprattutto nei confronti di una vicenda che ha segnato profondamente tutti noi". Anche numerosi cittadini hanno espresso sdegno attraverso i social network, con messaggi di solidarietà alla famiglia e richieste di videosorveglianza nella zona. Alcuni consiglieri comunali hanno chiesto l'installazione di una telecamera permanente per proteggere il luogo commemorativo. La vicenda ha riaperto una ferita ancora viva nella coscienza collettiva del territorio, mobilitando l'attenzione anche di associazioni civiche e gruppi impegnati nella tutela dell'infanzia.
Diana Pifferi aveva appena 18 mesi quando, nel luglio 2022, è stata trovata priva di vita nel suo lettino in un appartamento a Milano. La madre, Alessia Pifferi, l'aveva lasciata sola in casa per sei giorni senza cibo né assistenza, mentre si trovava con il compagno a Bergamo. L'autopsia ha confermato che la bambina è morta di stenti, e il caso ha suscitato un'ondata di indignazione e dolore in tutto il Paese. L'episodio ha generato un acceso dibattito sull'abbandono dei minori e sulle falle nei sistemi di tutela sociale. La vicenda ha colpito profondamente l'opinione pubblica per la crudeltà e la solitudine che hanno segnato gli ultimi giorni della piccola. Per la vicenda Alessia Pifferi è stata condannata all'ergastolo anche se la sua difesa ha presentato appello.